PORTO SAN GIORGIO - No alle barriere fonoassorbenti da installare a ridosso della rete ferroviaria: sono approdate in Consiglio con la mozione proposta dalla Lega contro l’installazione lungo la linea ferroviaria adriatica.
L’iniziativa ha trovato il favore anche da parte delle altre fazioni politiche, d’accordo sulla scelleratezza dell’intervento e sull’impatto negativo che potrebbe avere su più aspetti della vita cittadina.
Il dibattito
Una mozione per tenere viva l’attenzione su un tema da tutti ritenuto «inutile».
Anche il segretario del Pd Michele Amurri aveva infatti di recente sollevato la rilevanza dell’aspetto ambientale. «Non è secondario il problema microclimatico - aveva ricordato - che le barriere porterebbero, in quanto verrebbe ostacolata la circolazione delle brezze con conseguente surriscaldamento del lato ad ovest della ferrovia. Pertanto occorre trovare eventuali soluzioni tecnologiche alternative, sia per il materiale rotabile che per i recettori periferici, in modo da tutelare gli abitanti da rumori eccessivi e parallelamente salvaguardare la bellezza del paesaggio che è peculiare della nostra cittadina».
L’obiettivo
«L’attività svolta dall’amministrazione - ha ribadito con l’occasione il sindaco Nicola Loira- relativamente al tema oggetto della mozione è stata chiarissima, compresa la partecipazione all’incontro che si era svolto a Falconara circa un anno fa, sede nella quale si era ribadita l’assoluta contrarietà da parte di tutti i sindaci presenti come già manifestato. Io stesso, andai a Roma per prendere visione del progetto delle Ferrovie che è pronto, un progetto da 15 milioni che potrebbe essere cantierabile da domani. Tra le altre cose volevo vedere se per caso fossero cambiati i materiali di realizzazione delle stesse barriere, cosa che non è avvenuta. Il discorso non si pone, possono esserci conseguenze solo negative sull’immagine della città che si estende per chilometri, considerando che le barriere sono proporzionali agli edifici che devono coprire. In sintesi, la posizione da parte dell’amministrazione è inequivocabile e lo sarà fino alla fine del mio mandato».