Porto Sant'Elpidio, processo Massi
rinviato perché il giudice è assente

PORTO SANT'ELPIDIO - Quella di ieri sarebbe dovuta essere l'ultima udienza del processo per la morte di Chiara Massi, la ragazza diciannovenne, travolta ed uccisa da un'auto il 23 luglio del 2013.

Ma per via dell'assenza del giudice il processo è stato rinviato a maggio del prossimo anno. I testimoni presenti ieri in aula, tutti invitati a ritornare tra sette mesi, erano un carabiniere di Porto Sant'Elpidio che aveva eseguito le planimetrie sul posto dell'incidente, i medici del pronto soccorso che avrebbero dovuto riferire del nesso di casualità tra il sinistro e la morte della ragazza e i testi della difesa, i due passeggeri che erano a bordo della vettura guidata da Karnjit Singh, l'indiano che ora è imputato per omicidio colposo.



I genitori della ragazza, che nella scorsa udienza hanno rinunciato a testimoniare, dovranno ancora attendere del tempo prima di porre la parola fine a questo stillicidio che ogni in ogni udienza riapre una ferita mai rimarginata. Il tragico evento infatti scosse la comunità elpidiense. L'incidente ebbe luogo il 23 luglio 2013 intorno alle 18, mentre i due ragazzi ritornavano dal mare percorrendo il lungomare di Porto Sant'Elpidio in direzione nord. All'altezza del sottopassaggio che porta verso la Statale 16, rallentano e si portano verso il centro della carreggiata, per svoltare a sinistra. Da dietro, sopraggiunge un'auto con a bordo tre ragazzi stranieri, tutti intorno ai 25 anni che li travolge facendo schizzare la moto dei due fidanzatini in aria. I corpi dei due ragazzi rimangono in mezzo alla strada.



Da subito si intuisce che le condizioni di Chiara, che viaggia sul sellino posteriore ed è stata urtata in modo più violento, sono gravi. Si mobilitano immediatamente i soccorsi, arrivano a sirene spiegate due ambulanze della Croce Verde, un'auto medica e parte l'elisoccorso, ma all'arrivo dell'eliambulanza la giovane è peggiorata e poco dopo muore.