Samb, Renzi allo stadio "sfida" la piazza: «Pagherò, ci sono dei tempi tecnici: i ragazzi sanno che mantengo le promesse»

Samb, Renzi allo stadio "sfida" la piazza: «Pagherò, ci sono dei tempi tecnici: i ragazzi sanno che mantengo le promesse»
Samb, Renzi allo stadio "sfida" la piazza: «Pagherò, ci sono dei tempi tecnici: i ragazzi sanno che mantengo le promesse»
di Luca Bassotti
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Lunedì 6 Marzo 2023, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 15:18

SAN BENEDETTO «Pagherò più in là. I ragazzi sanno che mantengo le promesse. Ci sono i tempi tecnici, ma pagherò». Sono le dichiarazioni rilasciate a La Nuova Riviera dal presidente della Samb, Roberto Renzi, che ricordano tanto quelle del suo predecessore Domenico Serafino che parlava sempre di tempi tecnici e di promesse di pagamento mai mantenute e poi si è visto che fine fece la sua Samb nel 2021. Il patron romano, a sorpresa, è piombato alle 14,25 di ieri al Riviera delle Palme scortato da alcuni agenti della Digos sin dal casello autostradale di San Benedetto. Non è arrivato da solo, ma insieme al figlio Nicolò e al vice presidente Gianluca Volpe. Una sorta di sfida alla piazza ed è come se avesse voluto rivendicare fortemente la sua posizione di massimo esponente della Samb di fronte alla grande voglia invece di girare pagina da parte dell’ambiente sambenedettese che invoca l’arrivo del presidente del Porto d’Ascoli, Vittorio Massi, che sta lavorando, per la prossima stagione, per creare una nuova Samb. Al Riviera Renzi è stato solo per un tempo.  Gli è stato consigliato di lasciare lo stadio e di tornarsene a Roma non prima di aver salutato, nell’intervallo, i giocatori nonostante non potesse avere accesso negli spogliatoi per l’inibizione che possiede fino al prossimo settembre.

«Il colpevole sono io»

«Ho chiesto l’autorizzazione agli esponenti della Procura Federale se mi davano un minuto per entrare negli spogliatoi -afferma Renzi -. Mi è stato concesso e così ho ringraziato i giocatori per quello che stanno facendo e per quello che a causa mia li stanno accusando. Non capisco perché devono andare di mezzo i giocatori. C’è un colpevole, sono io e prendetevela con me. I ragazzi devono essere liberi di scegliere cosa fare del loro lavoro. Secondo me i calciatori sono stati mal consigliati nel comunicato che hanno scritto e che ha scatenato tutto questo inferno. Se sono scesi in campo, i ragazzi hanno ancora fiducia in me.

Manterrò tutte le promesse, ho solo bisogno di tempo. Non capisco perché bisognava obbligare i calciatori a non giocare. I ragazzi hanno mesi di arretrati di rimborsi spese e questa è la mia colpa. I giocatori hanno capito, ho parlato della situazione, e loro mi hanno dato questo cenno di fiducia. Se non giocavano venivano squalificati, ma hanno dato tutto. Il risultato sportivo oggi non ha peso, è importante quello morale». Ora, dopo le parole di Renzi, i calciatori non devono più lamentarsi se non ricevono soldi perché, disattendendo il comunicato stampa che gli stessi hanno scritto insieme con l’Aic, credono ancora alle promesse del loro presidente che non ha mai mantenuto. È veramente imperdonabile continuare a farsi prendere in giro dal patron romano. Ma intanto quale sarà il destino di Lulli e Torromino, che si sono rifiutati di andare in campo ieri nel match con il Porto d’Ascoli? Continueranno a non giocare anche nelle prossime partite se Renzi non risolverà la grana rimborsi spese?

«Sono tutti pour parler»

Nel frattempo ieri Renzi ha fatto un accenno anche alle questioni relative alla cessione della Samb. Il riferimento era rivolto ovviamente all’imprenditore romano Valerio Antonini, amministratore delegato della Quanton Commodities Ltd, che per oggi attende una risposta proprio da Renzi sulla sua proposta d’acquisto, ammontante a 500 mila euro, e sulla visione delle carte contabili. «Sono tutti pour parler, ma nessuno si è messo seduto intorno ad un tavolo – conclude Renzi -. Nessuno ha manifestato finora la volontà di prendere la Samb».

Massi e Rapullino

Per oggi, quindi, è previsto un contatto tra Renzi ed Antonini, ma ciò che scalda maggiormente i cuori dei tifosi della Samb è la stretta di mano che vi è stata ieri in tribuna tra il presidente del Porto d’Ascoli, Vittorio Massi, e Luigi Rapullino l’imprenditore campano trapiantato a San Benedetto ed amministratore delegato della Sideralba Spa. Una coppia che i tifosi si augurano possa rappresentare il futuro della società rossoblù insieme ad altri imprenditori locali. Per il resto squadra e tecnico Manoni non hanno parlato ieri a fine partita. Meglio così, forse non avevano nulla da dire. A loro bastano le rassicurazioni del presidente Renzi.

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