Tolentino, non ha diffamato la famiglia Massi: il Gip archivia le accuse alla Luconi

Non ha diffamato la famiglia Massi, il Gip archivia le accuse alla Luconi
Non ha diffamato la famiglia Massi, il Gip archivia le accuse alla Luconi
di Giulia Sancricca
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Domenica 18 Giugno 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 14:00

TOLENTINO Si è conclusa con l’archiviazione - disposta dal Gip Claudio Bonifazi - l’indagine nei confronti dell’ex assessore Silvia Luconi (difesa dal legale Luciano Pacioni), accusata di diffamazione a mezzo stampa ai danni di Francesco ed Emanuele Massi Gentiloni Silveri, che avevano presentato querela nei confronti della candidata sindaco alle ultime elezioni dopo una nota a firma della stessa Luconi. 

 

I due fratelli, figli del compianto Roberto Massi Gentiloni Silveri, contestavano le dichiarazioni della candidata che, nell’attaccare l’attuale presidente del consiglio comunale Alessandro Massi (nipote di Roberto e figlio di Francesco, ndr) faceva anche riferimento ai suoi familiari.

Alcuni passaggi della nota erano stati reputati diffamatori da Francesco (ora segretario generale al Comune di Macerata) ed Emanuele Massi, ma il sostituto procuratore Enrico Riccioni chiese l’archiviazione dell’inchiesta, alla quale i querelanti si erano opposti.

La conferma

Alla fine il Gip Bonifazi ha però confermato l’archiviazione. Nel dispositivo, tra i vari aspetti, il giudice evidenzia «che la genericità delle espressioni usate non travalica i limiti della continenza del diritto di critica politica non essendo esse rivolte in modo oggettivamente e gratuitamente offensivo al destinatario».

Diritto di querela è estinto

Sottolineato anche che «per quanto riguarda le espressioni ritenute diffamatorie in danno di Roberto Massi, deceduto, il diritto di querela è estinto». Luconi commenta così la fine della vicenda giudiziaria: «Durante la campagna elettorale - afferma l’attuale consigliera comunale di minoranza del gruppo Tolentino nel cuore - si è ripetutamente tentato di dare un’immagine distorta della mia persona che è stata ripetutamente tacciata di arroganza. Non sono stata esente da critiche aspre nei miei confronti e in quelli della mia famiglia, che niente c’entrava con la competizione elettorale. Ma ad urne chiuse ho preferito mettere la competizione da parte ed iniziare a pensare a cosa facesse bene alla città e quale contributo potessi apportare alla stessa, seppur dai banchi della minoranza. Alle querele ho preferito ricostruire, mettendomi in discussione quotidianamente e utilizzando la politica solo per stare vicino alla gente. La definitiva archiviazione mette finalmente la parola fine ad un caso che si protraeva da più di un anno e che niente aveva a che fare con la politica nel senso più nobile del termine. Da parte mia nessun rancore, ma anzi, la volontà di ristabilire, semmai ce ne fosse bisogno, o mantenere rapporti cordiali e costruttivi, seppur in posizioni politiche oggi profondamente distanti».

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