Telecamere a Lido Tre Archi, scontro in Consiglio sulle modalità d'acquisto. Ecco che cosa è successo

Una telecamera di sorveglianza del territorio
Una telecamera di sorveglianza del territorio
di Francesca Pasquali
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Sabato 28 Maggio 2022, 06:05

FERMO - La questione delle telecamere approda in consiglio comunale. Del caso se ne è parlato ampiamente in aula. Una parte della minoranza ha presentato un’interrogazione. Firmatari i consiglieri di Fermo Capoluogo Renzo Interlenghi e Andrea Morroni e quelli del Partito democratico Sandro Vallasciani, Pierluigi Malvatani e Paolo Nicolai. Sotto la lente il sistema di videosorveglianza di Lido Tre Archi, rimpolpato, negli ultimi anni, con l’acquisto da parte del Comune di decine di telecamere. Le perplessità si sono concentrate sul costo delle apparecchiature e sulle procedure d’acquisto. 

 
Gli affidamenti
Affidamento diretto, senza gara d’appalto, come previsto, invece, dal regolamento Anac (Autorità nazionale anticorruzione) per gli importi sopra i 40mila euro, «frazionando le forniture per mantenerle al di sotto della soglia», dice Interlenghi, presentando l’interrogazione.

Riferendosi alla vicenda il consigliere parla anche di un esborso di «oltre tremila euro a telecamera, nonostante il prezzo di mercato sia di qualche centinaio di euro». «Dal 2017, il Comune avrebbe acquistato centinaia di telecamere e software sempre dalla stessa ditta, con affidamento diretto, senza rispettare il criterio della rotazione. Una parte degli acquisiti non recherebbe modello e marca e spesso il quantitativo», spiega Interlenghi. E chiede come mai la ditta di Loreto, vincitrice di una precedente gara, dalla quale il Comune «aveva acquistato undici telecamere al costo di 265 euro l’una, nonostante l’offerta vantaggiosa, non fu più consultata per altre forniture». «Se le telecamere acquistate in seguito fossero identiche a quelle appaltate, si appaleserebbe uno scostamento enorme e ingiustificato tra la due forniture», conclude il consigliere. A rispondere è l’assessore alla polizia locale e alla Sicurezza. Per Mauro Torresi, la questione è semplice: le cifre riportate nel computo metrico (il documento che definisce il costo di un’opera da realizzare, ndr) non riguardano solo il prezzo delle telecamere, ma anche quello dei componenti per farle funzionare e dell’installazione e gestione. 


I prezzi
«Se si fosse proceduto a un’analisi super partes e più ampia dei prezzi, sarebbe emerso che sono assolutamente congrui e altamente competitivi», sintetizza l’assessore. Secondo il quale non è vero che, negli ultimi sei anni, il Comune ha comprato centinaia di telecamere. «Sessanta, visto che il nostro impianto ne conta 150, tra telecamere di contesto e Ocr, e che 70 non sono state acquistate dal Comune e 20 sono state acquistate da una ditta di Loreto», spiega Torresi. Quanto al perché la scelta sia ricaduta sempre sulla stessa ditta, un Rti (Raggruppamento temporaneo di impresa), per l’assessore, le ragioni sono più d’una: «Alta specializzazione e capacità di soddisfare le esigenze dei lavori e dei servizi affidati, know how specifico e puntuale del nostro sistema di videosorveglianza, velocità nel risolvere problematiche e celerità d’intervento, necessità di continuità nel creare dal nulla un nuovo impianto che potesse collegarsi con Questura e Comando dei carabinieri». E, ultimo ma non meno importante, «l’esperienza alquanto negativa con la ditta che abbiamo trovato dopo la vostra gestione (l’amministrazione Brambatti, ndr)». Falso, infine, per Torresi, che nel computo metrico non sia specificato il numero di telecamere comprate. «È sempre indicato – conclude il vicesindaco – e, se per qualcuna non c’è la marca, sono sempre ben specificate le caratteristiche tecniche di quello che abbiamo acquistato».

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