FERMO - Tanti appassionati, molti curiosi, numerosi turisti, ma soprattutto moltissimi fermani erano in piazza del Popolo, lo scorso venerdì sera, per il primo atto ufficiale della Cavalcata dell’Assunta che fa da traino alle presenze in centro. Un evento atteso, perché c’era l’arrivo del Palio che di fatto dà il la alla rievocazione fermana; un evento spettacolare, perché oltre all’arrivo del Palio si è raccontato l’arrivo di Bianca Visconti, ricreando l’atmosfera che c’era ai tempi di Francesco Sforza, quando l’accolse come sua promessa sposa.
L’annuncio
L’aveva annunciato il regista Adolfo Leoni, quando è stata presentata, che la serata sarebbe stata il più fedele possibile a quanto accaduto nella storia, per tenere fede a quella che, in base a un documento del 998, è la rievocazione più antica d’Italia.
E così è stato per la prima parte della serata, ma anche per la seconda, con il palio arrivato in città e portato dalla delegazione di Monterubbiano, non l’unica quest’anno, visto che ci sono anche quelle di Francavilla d’Ete e Petritoli. Il palio di quest’anno è stato disegnato dal pittore Michelino Iorizzo, che ieri mattina, a palazzo dei Priori, ha inaugurato la mostra “Le muse silenti”, aperta fino al 16 agosto. C’è anche il grande quadro che ritrae la Vergine a sua volta ritratta sul Palio. Accanto a lei gli stemmi delle dieci contrade ma, fatto che sta facendo discutere, non ci sono né i cavalli né il duomo, gli elementi caratteristici della rievocazione fermana. «Il palio è bellissimo – ha commentato il vicesindaco con delega alla Cavalcata Mauro Torresi – ma nella storia e nella tradizione della Cavalcata dell’Assunta ci sono anche i cavalli e il duomo, ritengo che senza non rappresenti bene il Palio dell’Assunta».
All’artista Iorizzo, classe 1971, romano di nascita con Fermo nel cuore, sono andati i ringraziamenti del sindaco Paolo Calcinaro per aver contribuito con la sua arte ed essersi immedesimato nella tradizione. Iorizzo è legato al territorio di Fermo e del Fermano da un altro artista, Sandro Trotti, che è stato il suo maestro. Nel realizzare il Palio ha tenuto fede al suo stile eclettico, dipingendo la Madonna nella sua leggerezza e fanciullezza come spiega lo stesso pittore.
L’artista
«Maria – ha spiegato Iorizzo – era una bambina quando venne chiamata a essere madre», da qui lo sguardo profondo e carico di stupore. «È il ritratto dell’anima pura» ha detto il vice presidente della Cavalcata Andrea Monteriù che ha aggiunto anche che «la vera essenza della Cavalcata sta nella sua poliedricità, nel corso degli anni riesce sempre ad affascinare gli spettatori. La Cavalcata è arte, cultura e divertimento ma anche e soprattutto un riflesso del tessuto sociale della città». L’identità, riconosciuta anche all’unanimità dal Consiglio comunale due anni fa. La mostra di palazzo dei Priori è aperta tutti i giorni dalle 17 alle 20, il giovedì fino alle 23.