FERMO - Sono tornati in piazza, tamburini e sbandieratori della Cavalcata dell’Assunta. Per un assaggio di quello che, si spera, potrà tornare sotto Ferragosto. S’è riempito di ritmi e colori, ieri pomeriggio, il centro storico di Fermo, per i cento giorni al Palio.
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Una mezz’oretta di suoni e tradizioni ritrovate con le rappresentanze delle dieci contrade che, arrivate da diversi punti di piazza, hanno risvegliato la voglia di Palio. Mascherine abbinate alle divise sulle facce concentrate. La voglia di tornare a provare insieme e a farsi applaudire dal pubblico più forte della paura del Covid. Il Comune ha scelto di non pubblicizzare l’evento per evitare calche e assembramenti. Ma la voce, in qualche modo, s’è sparsa lo stesso e contradaioli e curiosi si sono ritrovati sotto Palazzo dei Priori coi fazzolettoni al collo.
La cerimonia
Occhi che brillano e silenzio.
Il commento
«Faremo quello che si potrà fare nel modo in cui si potrà fare. Ovviamente, l’auspicio è che le direttive ci consentano di fare il Palio e tutte le attività collaterali», fa sapere l’assessore alla Cavalcata, Mauro Torresi. Per adesso, all’aperto, alle manifestazioni possono partecipare massimo mille persone. Di media, la Cavalcata ne richiama sulle cinquemila. Ci sarà da decidere. Capire se il gioco vale la candela. Se oltre, alla corsa di Ferragosto, potranno tornare le altre manifestazioni, pure quelle tanto amate.
Il futuro
«Intanto siamo qui, per dire che ci siamo. Viviamo questo momento - rimarca ancora Torresi - sperando di poterci rivedere ad agosto. Adesso, è troppo presto per decidere il da farsi. Ma la voglia di fare è tanta».