Tirreno Adriatico da record. Il lungomare resta in ombra: «In tv è passata quasi sempre la nostra zona peggiore»

Tirreno Adriatico da record. Il lungomare resta in ombra: «In tv è passata quasi sempre la nostra zona peggiore»
Tirreno Adriatico da record. Il lungomare resta in ombra: «In tv è passata quasi sempre la nostra zona peggiore»
di Laura Ripani
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Martedì 12 Marzo 2024, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 15:16

SAN BENEDETTO «Si è conclusa la 59° Tirreno- Adriatico e questa medaglia è il riconoscimento alla grande accoglienza e alla perfetta organizzazione da parte della città di San Benedetto. Un grazie di cuore a tutte le persone che ieri hanno animato questa manifestazione che porta sempre più in alto la visibilità della nostra amata città». Il sindaco Antonio Spazzafumo affida ai social tutto il proprio orgoglio per un evento che ha visto quasi 500mila spettatori sulla Rai ma soprattutto si è sintonizzata su Eurosport.

Le immagini

Un legame indissolubile quello tra la classica dei due mari e la città di San Benedetto da quasi 60 anni, un ritorno di immagine, soprattutto all’estero, che non deve essere messo in discussione ma ieri chi ha visto la tappa in tv si è preoccupato perché invece di mostrare il proprio lato migliore - il lungomare - la maggior parte delle riprese, seguendo ovviamente i ciclisti, ha inquadrato la statale nel suo tratto meno attraente.

Su tutti ha sintetizzato il pensiero di tanti sambendettesi che erano al telecomando, Paolo Pellei, tour operator già star della televisione in Finlandia e abituato a ragionare sull’appeal che il nostro territorio può esercitare sui turisti più esigenti e, come si dice oggi, altospendenti, quelli a cui questo tipo di comunicazione è rivolta. «Le immagini mostrate di San Benedetto quest’anno, invece di attirare i turisti li allontanano - dice il professionista -: un grave danno di immagine. Chi si occupa di turismo come me sta facendo i salti mortali per far conoscere il territorio, per convincere i potenziali villeggianti a raggiungerci e poi gli si mostrano casermoni costruiti negli anni Sessanta e Settanta in pieno periodo di speculazione edilizia invece della passeggiata che amiamo definire “la più bella del mondo”. Perché allora non la facciamo vedere?». A dir la verità la regia di tanto in tanto qualche cartolina dal lungomare l’ha spedita ma nulla a che vedere ovviamente con il martellamento mediatico che rappresentava la cronometro sul lungomare, passaggi e passaggi sotto le palme le quali, tra l’altro, nei giorni scorsi erano state potate e abbellite con un indubbio sforzo economico e di uomini al lavoro.

L’organizzazione

Di chi sia stata l’idea di trasformare in tappa in linea quel meraviglio percorso non ha senso chiederselo, piuttosto forse c’è da capire come poter riportare le telecamere nei luoghi più belli della città e far diventare virali quelle immagini come accadde qualche anno fa con il campione Segan che, per evitare una signora con il cagnolino che gli attraversò la strada, per mesi fu in vetta alle classifiche dei video più cliccati. Dall’organizzazione appunto trapela che «basterebbe chiedere». Tradotto: sul Tirreno si parte con la cronometro e si arriva qui con la tappa in linea, magari si potrebbe fare il contrario contattando i vertici della corsa e stabilendo un tracciato di concerto con la Rcs. Se non tornare alle auspicabili partenze lanciate almeno trovare una formunale che metta al centro il lungomare. Chissà se qualcuno per il prossimo anno alzerà la cornetta.

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