SPINETOLI - PicenAmbiente si evolve e da azienda di utility diventa un polo industriale, dando nuovo impulso alla raccolta differenziata già caratterizzata da numeri importanti in provincia. La raccolta di plastica e carta subirà una netta trasformazione e le ambizioni dei soci pubblici e privati dell’azienda incontrano le esigenze di un mercato sempre più in crescita.
Non più solo raccolta e imballaggio dei rifiuti diretti poi nei centri di lavorazione in Italia, ma la trasformazione delle materie prime che permetterà di soddisfare un mercato che chiede prodotti lavorati e riciclati.
Le fasi
Un processo studiato in tutte le sue fasi: i camion scaricano la materia prima, una ruspa porta i rifiuti nella macchina dosatrice e si attivano i diversi sistemi meccanici e ottici per selezionare i reflui diversi, sia attraverso un processo meccanico che funziona per dimensione, sia con sensori ottici. Gli operatori in cabina - per ora sette su un solo turno ma destinati presto a quadruplicare - fanno il controllo di qualità, e prelevano quello che non dovrebbe esserci. Il materiale ripulito confluisce nel vaglio rotativo e balistico e infine lavorato. «Per quanto riguarda la plastica, il pet si ricicla per colore e le materie lavorate devono avere colori omogenei: la separazione della plastica e l’assemblaggio dei rifiuti devono seguire un input cromatico, altrimenti avranno scarso valore commerciale. Assai esteso è il mercato del pet e tante sono, anche sul territorio, le potenziali aziende clienti del prodotto lavorato» ha spiegato l’amministratore delegato Leonardo Collina.
L’evoluzione è legata anche ad un aspetto culturale: con la campagna di comunicazione “Io faccio la differenza”, Picenambiente cerca di sensibilizzare la popolazione a creare un valore aggiunto per la comunità, con l’idea che maggiore è la differenziata, maggiore il guadagno per i singoli e per la collettività, che acquista un vantaggio competitivo di carattere industriale e commerciale. Lo stabilimento, che a regime può lavorare fino a 40mila tonnellate annue di plastica, si candida ad essere uno dei principali centri in Italia ed è stato realizzato grazie ad un investimento di 8,5 milioni.
Rosetti: «Si entra in una mentalità industriale»
Così il presidente Rolando Rosetti interpreta il successo dell’operazione: «Stiamo siglando accordi con i fornitori e le aziende clienti interessate al prodotto lavorato: si entra per la prima volta in una mentalità industriale, per cui la differenziata ha un valore aggiunto e diventa un prodotto. Spinetoli è baricentrica nel Piceno, va dato atto all’amministrazione dell’impegno profuso: c’è stata vicina, il plauso va al sindaco Alessandro Luciani e alla sua squadra. Avere un impianto di questa portata per il territorio significa sviluppo e vantaggi per tutti i cittadini, basti pensare agli sconti sulla tassa dei rifiuti». E le buone notizie non finiscono qui. Il Sottosegretario al Mef Lucia Albano ha dichiarato: «il Governo sta lavorando per attingere alle risorse del Fondo complementare per continuare a finanziare opere e investimenti relativi alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti. Il progetto dell’Ato 5 di Ascoli, prima escluso dalle graduatorie per mancanza di fondi, avrà ottime possibilità di essere finanziato» Sono in cantiere progetti per 15 milioni.
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