Caritas messa sotto protezione a San Benedetto: videocamere e vigilanza privata per garantire sicurezza

Un intervento alla Caritas
Un intervento alla Caritas
di Marco Braccetti
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Venerdì 6 Ottobre 2023, 04:25 - Ultimo aggiornamento: 15:07

SAN BENEDETTO Telecamere e più controlli intorno alla Caritas. Ecco le prime risposte delle istituzioni ai problemi sollevati dai residenti del quartiere Ponterotto. Da tempo, chi vive intorno alla struttura diocesana protesta per gli eccessi di qualche utente: dagli schiamazzi, agli atti di teppismo, fino a sanguinose risse. Il toro è stato, dunque, preso per le corna durante il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica (coordinato dal prefetto Carlo De Rogatis) svoltosi ad Ascoli

 
Le decisioni

Si è deciso che la zona dovrà essere coperta dall’impianto cittadino di videosorveglianza: sono stati già attivati i tecnici competenti e trovate le soluzioni operative per la posa in opera dei cavi e delle telecamere.

Il prefetto ha poi proposto l’impiego di un servizio di vigilanza privata. L’amministrazione comunale è disponibile a compartecipare alle spese di tale servizio. Le forze dell’ordine intensificheranno i controlli con l’apporto essenziale della polizia municipale. La Caritas si è impegnata ad avvisare gli organi preposti al primo emergere di situazioni potenzialmente critiche. Vedremo se le cose miglioreranno. Nel frattempo, c’è chi fa un’analisi negativa delle situazioni passate: «Quando accadono episodi di violenti scontri nella struttura o nelle zone adiacenti, le forze dell’ordine intervengono in modo non tempestivo e non risolutivo» dice Pierluigi Addarii di “Sos Missionario”: associazione che collabora con la locale Caritas. Secondo Addarii «occorre costituire un “tavolo permanente” che veda la partecipazione dei diversi enti pubblici preposti e di privati che cerchino di dare risposte, un tavolo che effettui un monitoraggio costante della situazione». Intanto, la questione è finita sul tavolo prefettizio, proprio come promesso dal sindaco Spazzafumo che, giusto una settimana fa, aveva partecipato ad una assemblea su questo tema. Durante l’incontro, organizzato dal Comitato di quartiere Ponterotto, sono state avanzate varie ipotesi, alcune anche “radicali”. Una vedrebbe la Caritas tornare ad essere un luogo dove erogare i pasti e non un centro di accoglienza con casette-dormitorio. Eventualità bocciata da Addarii: «La conseguenza sarebbe che schiamazzi notturni, ubriachezza, litigi anche violenti, e altri comportamenti incivili verrebbero “spalmati” in tutta la città, inasprendo il disagio sociale. Questa umanità emarginata, scomoda e fragilissima non potrebbe più godere nemmeno dei servizi igienici, psicologici, sanitari e legali, di supporto allo studio offerti dalla Caritas». 

Il degrado

Durante il vertice in Prefettura, s’è parlato pure del profondo degrado in cui versa l’area “ex Santarelli”, a due passi dal Ballarin. Quei palazzoni incompiuti sono meta per sbandati e tossicodipendenti. «Nei prossimi giorni - assicurano dal Comune di San Benedetto - ci sarà un incontro tra il prefetto e la proprietà per trovare una soluzione che impedisca in modo strutturale l’accesso di estranei agli spazi e per poter procedere ad una sua radicale bonifica».

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