SAN BENEDETTO - Occupazione di suolo pubblico, caro bollette e aumento del costo delle materie prime. Quanto basta per rendere insonni le notti di ristoratori e titolari di locali in Riviera. Un vero grido di dolore quello che arriva dalle associazioni di categoria che raccolgono le preoccupazioni e i timori di un settore trainante come quello della somministrazione soprattutto in una città turistica quale è San Benedetto.
Il prossimo 31 marzo scade il termine ultimo della proroga sull’occupazione di suolo pubblico che consente di occupare spazio esterno al 100% della superficie interna e a costo zero.
«Siamo di fronte a una vera speculazione – tuona Talamonti – ogni attività oggi paga fino a 6mila euro al mese di utenze che con gli aumenti metterebbero a rischio l’apertura di tanti bar e ristoranti. Tra l’altro inasprimenti che arriverebbero in una situazione già di per sé difficile con due anni di pandemia alle spalle». Fino allo scorso novembre, infatti, le attività di somministrazione avevano lavorato bene poi lo stop con la ripresa dei contagi e l’introduzione del green pass rafforzato. Per finire anche gli aumenti esorbitanti sulle materie prime, olio, pasta, vino che sono arrivati alle stelle. Si attende quindi un summit con i vertici comunali.
La stessa Confcommercio parla della mazzata energetica a carico delle imprese con una previsione del 76% medio di aumenti, e l’arrivo delle bollette reali avrebbe gettato nello sconforto le imprese del sistema turistico. Strutture ricettive, ristoranti e bar chiamati a pagare costi elettrici aumentati del 100%, fino al 300% in alcuni casi, a fronte di incassi estremamente ridotti per la inferiore mobilità dei consumatori. Anche i costi idrici sono in parte aumentati e si attendono le bollette del gas. Tanto che la Federazione italiana pubblici esercizi Fipe Confcommercio del Piceno ha lanciato un appello ai parlamentari ed alle amministrazioni locali affinché rappresentino nelle rispettive sedi di competenza i problemi reali del mondo imprenditoriale e adottino soluzioni adeguate a ridurne i costi visto che non bastano i ristori.
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