SAN BENEDETTO - Sta per abbattersi uno tsunami sull’amministrazione Spazzafumo. Nemmeno il Risiko era arrivato a tanto. Fuori almeno due assessori della giunta Spazzafumo per fare spazio a due esponenti del centrodestra, mentre la maggioranza aprirebbe ad almeno quattro esponenti tra Lega e Fratelli d’Italia. Operazione di cui si starebbe discutendo da giorni tra riunioni e incontri più o meno carbonari.
Il caso Picenambiente
Tutto nasce dalla levata di scudi con cui è stata accolta la delibera del bilancio consolidato che vede esclusa la Picenambiente.
La trattativa
Come avverrebbe questa trattativa con il centrodestra? Presto detto: attraverso un rimpasto che vedrebbe entrare in giunta almeno due esponenti. Sulla graticola ci sarebbero: il vice sindaco Tonino Capriotti e l’assessore al sociale Andrea Sanguigni. Al loro posto entrerebbero due esponenti del centrodestra, se l’operazione si dovesse fermare a due, quali il leghista Lorenzo Marinangeli e Andrea Traini di Fratelli d’Italia. Manovra quest’ultima che farebbe entrare nell’emiciclo Pasqualino Marzonetti per la Lega e Pierluigi Tassotti a rimpiazzare il meloniano Traini
Il rimpasto
Rimpasto che andrebbe a rafforzare la posizione di Spazzafumo in consiglio, mettendo all’angolo i sei dissidenti quali: Simone De Vecchis, Giorgio De Vecchis, Luciana Barlocci, Giselda Mancaniello, Barbara De Ascaniis e Silvia Laghi che guidano l’opposizione alla delibera sulla Picenambiente. Nel centrodestra, invece, andrebbero a fornire più di una stampella: Pasqualino Marzonetti, Pierluigi Tassotti, Nicolò Bagalini e Stefano Muzi. Questo andrebbe a rafforzare il fortino di Spazzafumo che così potrebbe contare su 14 voti contro gli 11 che voterebbero contrari. Del centrodestra rimarrebbero fuori da questa operazione politica l’ex sindaco Pasqualino Piunti e l’ex assessore Emanuela Carboni. Una geografia politica che guarda anche al futuro ovviamente e non solo all’assise di fine mese.
L’obiettivo
L’operazione di acquisto nel centrodestra e rimpasto verrebbe messa in atto all’indomani delle politiche del 25 settembre. Quindi il margine temporale sarebbe pochissimo per poter avere l’appoggio per la delibera del consolidato, ma l’intera manovra andrebbe a garantire i prossimi mesi di governo Spazzafumo. Quanti? Difficile dirlo visto che il panorama è abbastanza confuso e con una situazione che sfiora la fantapolitica. Secondo molti l’unica soluzione per uscire da questo tunnel sarebbero le dimissioni e la ricandidatura di Spazzafumo con l’appoggio dell’intero centrodestra. Anche perché se per la Lega uno strapuntino sarebbe comunque importante, molto meno lo sarebbe per i meloniani, forti del loro tesoretto di preferenze.
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