ANCONA - Per un pugno di dollari, anzi di euro. Bagarre in Consiglio comunale sulle spese della nuova Amministrazione, a partire dai compensi dei tre collaboratori personali che il sindaco assumerà in virtù dell’articolo 90. Tutto personale di fascia C, non laureato, e che percepirà uno stipendio lordo annuale di 51mila euro (40 di base, 11 di emolumento).
Il conto
Il totale in tre anni? Oltre 760mila euro. Più o meno quanti ne costava il direttore generale assunto da Mancinelli. Il vicensindaco Zinni rimarca la volontà di non assumere una figura analoga, accorpandone le mansioni con quelle del segretario generale Montaccini. Una scelta lodevole, se non fosse che «non puoi fare il contratto da direttore generale in una città sotto i 100mila abitanti» ricorda Ida Simonella. Lo prevede la legge ed Ancona è sotto quella soglia da due anni. Più un obbligo che una scelta, allora.
«Si sarebbe potuto comunque fare accorpando più Enti» integra invece Montaccini.
L’affondo
All’attacco il consigliere Pd Petrelli: «quando eravate all’opposizione, voi eravate contrari a questi aumenti». «Non abbiamo alcun margine operativo» si difende il Zinni. Qualche assessore, però, promette già di devolvere una parte della differenza 2024 in beneficenza. Come a dire, volendo una soluzione si trova.
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