San Benedetto, palazzine al posto dell’ex fabbrica: con la proprietà si tratta la bonifica

Palazzine al posto dell’ex fabbrica: con la proprietà si tratta la bonifica
Palazzine al posto dell’ex fabbrica: con la proprietà si tratta la bonifica
di Alessandra Clementi
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Martedì 30 Aprile 2024, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 11:30

SAN BENEDETTO Nel futuro dell’ecomostro di via Calatafimi potrebbe esserci una palazzina residenziale. Intanto l’amministrazione comunale ha inviato alla Procura della Repubblica un dossier che ripercorre la storia dell’ex fabbrica dei frigoriferi Sgattoni, abbandonata da anni, che lo scorso gennaio, ha visto anche staccarsi una parte della tettoia. La relazione è stata stilata al fine di ottenere l’autorizzazione a entrare nell’immobile.

L’incontro

«Nei prossimi giorni incontrerò la proprietà dell’ex fabbrica- spiega il sindaco Spazzafumo – per vedere se ci sono i margini per una sistemazione dell’immobile».

I titolari dell’edificio da tempo avrebbero in mano un progetto per edificare una palazzina residenziale e quindi procedere a un risanamento e a una bonifica dell’intera area, ma occorrerà valutare cosa si intende realizzare nello specifico e soprattutto se saranno necessarie anche varianti urbanistiche. Un sito che ha sempre destato preoccupazione anche da parte del comitato di quartiere San Filippo Neri, tanto da sollecitarne un intervento soprattutto dopo il recente crollo di una parte della tettoia.

L’iter

Nelle scorse settimane il primo cittadino aveva inviato un faldone alla Procura della Repubblica dove è stata riportata la situazione in cui vige l’immobile, ripercorrendone la storia, fino al recente crollo di una sezione della tettoia. Soprattutto perché finora è sempre mancata una risposta da parte del privato titolare dell’immobile e dell’area. L’obiettivo del dossier è quello che la Procura arrivi a emanare un’ordinanza che autorizzi il Comune a entrare all’interno dell’ecomostro di via Calatafimi. Un edificio a oggi fatiscente. Una fabbrica abbandonata in pieno centro abitato e soprattutto pericolante, fino al crollo di una parte della tettoia avvenuto a gennaio con ferimento di un passante e interdizione della strada.

Tra l’altro negli anni l’immobile è diventato meta di senzatetto che rischiano la vita vista la pericolosità della struttura. In molti, in questi anni, hanno puntato il dito sul Comune che invece avrebbe le mani legate trattandosi di un bene privato, da qui la necessità di un intervento della magistratura. Lo stesso consigliere leghista Lorenzo Marinangeli aveva dedicato un’interrogazione alla situazione dell’ex Sgattoni sottolineando come per 40 anni questo sito fosse stato lasciato all’incuria.

Le motivazioni

«Dal momento che tale edificio è diventato meta di bivacchi da parte dei senzatetto e luogo di incontri quantomeno sospetti e le amministrazioni precedenti non sono riuscite a ripristinare una situazione di decoro urbano- aveva affermato Marinangeli - voglio sapere quali atti amministrativi saranno adottati dall’amministrazione comunale per fronteggiare certi fenomeni che non fanno altro che accrescere il degrado di queste due zone. Una situazione che contempla non solo il decoro urbano ma anche la sicurezza dei cittadini che invece dovrebbe essere considerata con maggiore cura da parte del governo cittadini».

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