San Benedetto, gli amministratori non si presentano all'incontro del quartiere Porto d'Ascoli e i residenti fanno il dossier

San Benedetto, gli amministratori non si presentano all'incontro del quartiere Porto d'Ascoli e i residenti fanno il dossier
San Benedetto, gli amministratori non si presentano all'incontro del quartiere Porto d'Ascoli e i residenti fanno il dossier
di Marco Braccetti
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Venerdì 21 Ottobre 2022, 07:25 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 11:43

SAN BENEDETTO - Sette corpose pagine(suddivise in 22 punti) corroborate da decine e decine di foto e filmati. Una relazione davvero esaustiva quella realizzata dal comitato di quartiere Porto d’Ascoli Centro, recentemente inviata al sindaco Antonio Spazzafumo e ad altri esponenti municipali. 

 

Il documento, va detto, prende le mosse dall’assenza di rappresentanti dell’amministrazione comunale alla pubblica assemblea organizzata dal comitato, lo scorso 29 settembre. Così, visto che assessori e consiglieri non hanno potuto ascoltare i problemi dalla viva voce dei residenti, il team del presidente Elio Core ha messo tutto nero su bianco. Ne è venuto fuori un esame ai raggi X di ciò che non va. Da questioni annose, come quella del sottopasso di via Mare, fino a pecche presenti anche in altri punti della città: strade e marciapiedi dissestati, barriere architettoniche mai abbattute. Spulciando tra i vari punti, vediamone alcuni particolari. 

Ad esempio: da Porto d’Ascoli Centro lamentano una cronica carenza di pulizia «a causa di insufficiente presenza dell’operatore ecologico, mancante del tutto in determinate vie, quali vicolo Ombrone, via Chienti». Insomma: qualche strada del popoloso quartiere Sud non verrebbe mai pulita dalla PicenAmbiente. Una lacuna che, durante l’assemblea, ha scaldato gli animi di qualche residente: «Noi paghiamo le tasse come tutti senza avere adeguati servizi». Va detto, per inciso, che proprio negli ultimi giorni alcune aree del quartiere sono state interessate dalla “Operazione Decoro”: pulizie e piccole manutenzioni coordinate dal vicesindaco Capriotti. Ma dal quartiere chiedono soluzioni strutturali e non interventi-spot. Altra scottante situazione rimarcata dalla relazione: «Il sottopasso di via dell’Airone è in uno stato di assoluto abbandono ed è pericoloso per il transito pedonale, soprattutto nelle ore notturne per la non funzionalità delle telecamere, mancanti o distrutte da balordi». Tratti davvero duri, poi, quelli utilizzati per descrivere le carenze legate alla fruizione dei trasporti pubblici: «Chiediamo - scrivono Core e colleghi - la installazione delle pensiline nelle fermate dei mezzi pubblici. In particolare, nei seguenti punti: piazza Setti Carraro davanti la scuola Cappella; davanti la stazione Fs, via Mare prima del sottopasso, Bar Paoletti e Roxy in via Piave». «Appare disumano - dicono ancora senza mezzi termini - far attendere i cittadini esposti al sole, al vento, alla pioggia, alle intemperie climatiche. Non siamo un paese del terzo mondo».

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