Alluvione, il dossier della Protezione civile: «Un simile evento avviene una volta ogni mille anni». Ecco cosa è successo

Alluvione, il dossier della Protezione civile: «Un simile evento avviene una volta ogni mille anni». Ecco cosa è successo
Alluvione, il dossier della Protezione civile: «Un simile evento avviene una volta ogni mille anni». Ecco cosa è successo
di Maria Teresa Bianciardi
3 Minuti di Lettura
Sabato 24 Settembre 2022, 19:22

ANCONA - Un dossier   di 59 pagine, con grafici, tabelle illustrazioni a cura del Centro funzionale regionale della Protezione civile, spiega nel dettaglio cosa è successo nelle Marche tra il 15 ed il 17 settembre: un rapporto di evento sull'alluvione che ha colpito prima l'entroterra pesarese e poi si è spostato nel territorio di Senigallia con una violenza inaudita lasciando dietro di sè la devastazione. Dodici le vittime accertate fino ad oggi, mentre si cerca ancora Brunella Chiù, dispersa da 9 giorni. Tre miliardi di danni e una ferita che non si rimarginerà mai. Nel dossier pubblicato sul sito della Regione Marche sono descritti i fenomeni meteorologici avvenuti, che evidenziano l'eccezionalità delle caratteristiche di un evento atmosferico di tale portata, «che ha una probabilità di accadimento una volta oltre 1000 anni».

 

Dal Catria al San Vicino, la pioggia ha fatto esondare i fiumi

A partire dal pomeriggio di giovedí 15 le precipitazioni hanno iniziato ad interessare le aree intorno al Catria, per poi estendersi alle parti montane di Cesano, Misa ed Esino. Nel corso della serata hanno poi interessato la zona del Monte San Vicino. Nel corso della giornata di venerdí 16 settembre le precipitazioni hanno interessato l’area dell’alto Potenza, mentre sabato 17 settembre le precipitazioni hanno interessato principalmente la fascia costiera settentrionale e l’interno maceratese. «Le intense precipitazioni  hanno provocato un rapido innalzamento dei livelli idrometrici nei bacini della fascia centrale della regione con conseguente superamento dei livelli di soglia di allarme in diverse sezioni degli stessi ed esondazioni diffuse. I bacini piú colpiti sono stati quelli del Candigliano, Cesano, Misa, Sentino e Musone nella giornata del 15 settembre. Le precipitazioni del 16 settembre hanno provocato un innalzamento dei livelli anche nella parte montana del Potenza, sebbene in misura meno significativa»

Ecco dove i fiumi sono straripati

«Sono stati raggiunti livelli fuori scala»

«I tempi di ritorno delle cumulate di pioggia negli intervalli di tempo 3 h e 6h hanno raggiunto valori che potremmo definire "fuori scala" rispetto alle metodologie utilizzate, sicuramente superiori a 1000 anni - si legge nel rapporto - Tale fatto è confermato dall'estensione delle aree alluvionate dal fiume che hanno occupato anche terreni deposti come minimo in epoca medioevale».

La stazione pluviometrica di Colle situata tra Montecarotto e Serra de Conti ha superato negli intervalli 3 e 6 ore con 162,4 mm e 186,4 mm i record storici di precipitazione di tutta la serie registrata nelle Marche a partire dal 1929. «A questo si aggiunga che è noto che le precipitazioni registrate ai pluviometri, essendo puntuali, potrebbero sottostimare i quantitativi areali».

«Gli idrometri spazzati via dall'ondata di piena»

Inoltre gli idrometri della rete di monitoraggio installati nei bacini di Misa e Nevola per seguire l'andamento dei livelli idrici, eccettuato quello di Bettolelle, situato a valle della confluenza tra i due fiumi, sono stati danneggiati o spazzati via da una improvvisa ondata di piena che ha sormontato i sensori senza dargli neanche il tempo di segnalare l'aumento dei livelli registrati. 

«Questo ha reso impossibile il monitoraggio strumentale di quanto si stava verificando.

In un intervallo di un'ora all'incirca tra le 20,30 e le 21,30 si è in pratica passati da una situazione misurata di pochi centimetri di acqua in alveo, ad una situazione di assenza del dato». 

LEGGI IL RAPPORTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

© RIPRODUZIONE RISERVATA