Senigallia, ci sono ancora 30 sfollati per l'alluvione: chiesta la proroga per gli indennizzi

Senigallia, ci sono ancora 30 sfollati per l'alluvione: chiesta la proroga per gli indennizzi
Senigallia, ci sono ancora 30 sfollati per l'alluvione: chiesta la proroga per gli indennizzi
di Sabrina Marinelli
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Giovedì 4 Aprile 2024, 08:08 - Ultimo aggiornamento: 11:51

SENIGALLIA - Chiesta una proroga di sei mesi per i rimborsi degli alluvionati, residenti nelle case da delocalizzare. Entro il 31 marzo, scadenza già prorogata per presentare le richieste, non è stata definita del tutto la questione delle delocalizzazioni. A sollecitare la proroga è stato il sindaco Olivetti e il vicecommissario Babini si è subito attivato. «E’ stata richiesta una proroga di sei mesi per le sole delocalizzazioni» fa sapere l’ingegnere Stefano Babini, vicecommissario all’emergenza. 

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Le zone da delocalizzare, indennizzando i residenti che potranno ricomprare casa altrove, sono soprattutto Molino Marazzana, dove sono presenti molte abitazioni con un solo piano, e Brugnetto dove il problema riguarda in particolare un condominio. «C’è stato chi ha presentato entrambe le richieste – spiega il sindaco Massimo Olivetti –, sia di rimborso per sistemare casa che per delocalizzare, ma non avrebbe molto senso risarcire i danni per sistemare case che poi andrebbero delocalizzate, ho chiesto una proroga per chiarire questo aspetto». Ci sono alluvionati che non sono rientrati in casa e nemmeno vogliono farlo, non volendo vivere nella paura, che non hanno però ricevuto garanzie scritte sul fatto che verranno indennizzati con la possibilità di spostarsi in una zona più sicura. La struttura commissariale ha, intanto, inoltrato la richiesta alla protezione civile nazionale per avere altri sei mesi di tempo. Ad oltre un anno e mezzo dall’alluvione del 15 settembre 2022 ci sono ancora circa 30 sfollati. «Oltre alle situazioni di chi ha chiesto di essere delocalizzato – prosegue il sindaco – ci sono affittuari che non sono potuti rientrare perché i proprietari non hanno sistemato le abitazioni oppure persone anziane». Nei giorni scorsi sono arrivati in Comune 450mila euro che l’ente ha provveduto ad utilizzare per coprire spese sostenute per gli sfollati, che si trovano in albergo e nelle case di riposo. «Vanno a coprire il debito fuori bilancio che avevamo attivato perché tutti i mesi paghiamo regolarmente il contributo di autonoma sistemazione – conclude Olivetti – e le spese di albergo e case di riposo. I 450mila euro riguardano, comunque, più mensilità». 
Ancora nessuna novità, invece, sul nuovo ponte Garibaldi, che entro l’anno dovrebbe essere pronto. «Stiamo attenendo alcune soluzioni alternative dal punto di vista delle strutture del ponte – conclude l’ingegnere Babini - per tornare in Soprintendenza e avere l’ok».

Si era già espressa a favore dello spostamento a monte, riservandosi di visionare i rendering con le soluzioni estetiche. 

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