Ex carabiniere freddato: i due killer di Cianfrone in missione dal sud Italia

Spinetoli, ex carabiniere freddato: i due killer di Cianfrone in missione dal sud Italia
Spinetoli, ex carabiniere freddato: i due killer di Cianfrone in missione dal sud Italia
di Luigi Miozzi
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Venerdì 5 Giugno 2020, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 10:43

ASCOLI - Verranno acquisite tutte le immagine delle telecamere presenti sulla rete autostradale per cercare di risalire ai due killer del sottufficiale dei carabinieri, sospeso cinque fa dal servizio, Antonio Cianfrone. L’attività investigativa sull’omicidio dell’ex vice comandante della stazione dei carabinieri di Monsampolo, freddato con tre colpi di arma da fuoco mercoledì mattina mentre faceva jogging sulla pista ciclabile di Pagliare, è rivolta in questo momento a ricostruire il percorso compiuto dai killer (uno corpulento, l’altro mingherlino) per compiere l’agguato per poi fuggire e far perdere le tracce. 

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L’ipotesi che con il passare delle ore sta sempre più prendendo forma è che si tratti di malviventi arrivati nel Piceno dal Sud d’Italia. Per questo motivo, i carabinieri del comando provinciale di Ascoli che stanno portando avanti le indagini coordinate dal procuratore della Repubblica Umberto Monti, hanno provveduto ad acquisire tutti i filmati registrati dalle telecamere presenti negli autogrill e lungo la rete autostradale per individuare la motocicletta con in sella i due assassini. Prelevate anche tutte le immagini della videosorveglianza dei negozi di Pagliare. Quanto al movente si percorrono tutte le piste, improbabile quella passionale,
 
Che i killer potessero arrivare da fuori le Marche, magari dal vicino Abruzzo ma non solo, è una idea che sarebbe avvalorata dal fatto che l’omicidio è stato compiuto in concomitanza con la riapertura dei confini e la libera circolazione tra le regioni a seguito dell’allentamento delle disposizioni sul contenimento del coronavirus. Fino a mercoledì sarebbe stato più difficile passare inosservati con il rischio di incorrere in qualche controllo delle forze dell’ordine. Intanto, è iniziata l’attenta analisi delle immagini già in possesso degli inquirenti riprese dagli impianti di videosorveglianza di uffici pubblici, banche, aziende e privati montati in un raggio abbastanza ampio da dove è stato compiuto il delitto per cercare di ricostruire i momenti immediatamente precedenti all’agguato e quelli successivi della fuga. La zona della pista ciclabile di Pagliare del Tronto è costituita da un dedalo di strade che presuppone o la conoscenza delle stesse oppure che l’omicidio sia stato preparato con meticolosità scegliendo attentamente soprattutto la via di fuga più efficace. Gli investigatori stanno passando al setaccio l’intera area che è stata posta sotto sequestro alla ricerca di tracce genetiche e anche di quelle che potrebbero aver lasciato i pneumatici lasciate dalla motocicletta usata dai malviventi. Decisivo potrebbe rivelarsi il rinvenimento dei bossoli che consentirebbero di individuare l’arma utilizzata. 

Anche su questo elemento è focalizzata l’attenzione degli investigatori per cercare di accertare quanti colpi sono stati effettivamente esplosi e quanti hanno centrato Antonio Cianfrone. Dalla ricognizione cadaverica eseguita sul posto dai medici legali dell’Area vasta 5, Francesco Brandimarti e Sabina Canestrari, sarebbe emerso che l’ex vice comandante dei carabinieri sia stato colpito da almeno tre pallottole che lo avrebbero raggiunto al torace. Resta da stabilire con certezza anche se la vittima sia stata colpita alle spalle oppure frontalmente sebbene, dai primi rilievi, per le modalità in cui è stato rinvenuto il corpo, sembrerebbe essere stata colta di sorpresa. Le prime risposte a questi interrogativi arriveranno dall’autopsia che Procura affiderà nei prossimi giorni. In questo caso, si conoscerà il numero esatto dei colpi mortali, l’eventuale rinvenimento dell’ogiva di un proiettile e stabilire anche quali siano i fori di entrata e quelli di uscita.

Il magistrato, poi, dovrebbe anche disporre una perizia balistica per ricostruire la dinamica dell’omicidio. Dalle traiettorie dei colpi sparati si potrebbero ottenere importanti elementi per individuare il killer, la sua struttura fisica e le modalità con cui Antonio Cianfrone è stato ucciso. Importanti saranno anche le testimonianze di quanti mercoledì si trovavano nei pressi della pista ciclabile di Pagliare. Per questo motivo, il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli, il colonnello Ciro Niglio, ha rinnovato l’invito a quanti potrebbero aver visto qualcosa tra le 7,30 e le 10 di quel giorno di recarsi dai carabinieri per fornire la propria testimonianza. Anche il più piccolo dei particolari potrebbe rivelarsi decisivo per trovare gli assassini di Cianfrone. 

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