ASCOLI - La Corte d’assise d’appello di Ancona ha confermato la condanna a 14 anni di carcere per Petre Lambru, il muratore di 59 anni ritenuto colpevole dell’omicidio, in concorso con il nipote (all’epoca dei fatti era minorenne), di Franco Lettieri, l’ex collaboratore di giustizia pugnalato a morte la sera del 15 gennaio del 2021 in via dei Soderini. Ieri mattina i giudici accogliendo le richieste della procura generale, hanno confermato la sentenza emessa dal gup di Ascoli Alessandra Panichi il 21 dicembre del 2021 al termine del processo celebrato con rito abbreviato.
«Ci aspettavamo quantomeno una riduzione della pena – commenta l’avvocato Emiliano Carnevali, difensore di Petre Lambru - avendo fornito, anche grazie ai vari consulenti tecnici impiegati, una versione più vicina possibile alla verità, con conseguente doverosa graduazione di responsabilità».
Il coltello
L’avvocato Carnevali, nel corso della discussione, aveva sostenuto che nelle carte non c’era alcuna prova di un coinvolgimento consapevole del suo assistito nell’omicidio e soprattutto che Petre Lambru non era a conoscenza del fatto che il nipote quella sera avesse con sé un coltello.
Le motivazioni
Bisognerà attendere che vengano pubblicate le motivazioni della sentenza e, di conseguenza, il difensore presenterà il ricorso davanti ai giudici della Suprema corte. È passata invece in giudicato la sentenza di condanna di primo grado nei confronti del nipote emessa dal tribunale per i minorenni di Ancona che inflisse al giovane una pena di 11 anni e 4 mesi di reclusione. Quella sentenza non è mai stata impugnata in Appello e pertanto la condanna nei confronti del ragazzo che nel frattempo è diventato maggiorenne è diventata definitiva.
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