Era stata minacciata di morte dal marito perché si era rifiutata di dormire con lui. In referto medico dello scorso dicembre si certificava che la donna, a seguito dell’ennesima lite, aveva riportato contusioni multiple, trauma distrattivo della rachide cervicale e lombare con prognosi di 15 giorni. In un’ altra circostanza, dopo aver rifiutato le effusioni di lui, in completo stato di ubriachezza tale da non reggersi in piedi, lei si era trovata costretta a chiudersi a chiave all’interno di una stanza che l’uomo aveva preso poi a calci nel tentativo di sfondarla. Infine, lo scorso 30 giugno, a conclusione di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, i poliziotti della questura di Ancona hanno dato esecuzione alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa di famiglia a carico del marito, un cinquantenne italiano, con l’ulteriore obbligo di pagare, periodicamente, un assegno a favore della moglie quale persona offesa.
L'inizio della fine
Tutto era iniziato dopo un intervento della Polizia effettuato a Pasquetta, nella residenza dei coniugi di Ancona, a seguito di una chiamata sul linea di emergenza fatta dalla vittima, mentre era in corso un litigio con il marito scaturito dallo stato di ubriachezza in cui l’uomo versava.
La misura cautelare accolta dal gip
Alla luce di quanto ricostruito durante l’attività investigativa, la Procura della Repubblica di Ancona ha avanzato richiesta di adeguata misura cautelare accolta dal gip mediante emissione di ordinanza della misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare con l’ingiunzione di corrispondere i periodici assegni alla moglie. Nel pomeriggio dello scorso 30 giugno i poliziotti della Questura di Ancona hanno raggiunto l’uomo nella propria abitazione e gli hanno notificato il provvedimento, dopodiché hanno assistito al suo trasferimento in una struttura ricettiva.