Ricci ad Ancona lancia il guanto di sfida: «Acquaroli se ha il coraggio venga in tv»

Chiesto un confronto pubblico: sul tavolo tanti temi, dalla sanità alle risorse "non date ai territori di centrosinistra"

Ricci ad Ancona lancia il guanto di sfida: «Acquaroli se ha il coraggio venga in tv»
Ricci ad Ancona lancia il guanto di sfida: «Acquaroli se ha il coraggio venga in tv»
di Antonio Pio Guerra
3 Minuti di Lettura
Lunedì 13 Maggio 2024, 00:15 - Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 15:09

ANCONA Un duello in piena regola. «Se ne avrà il coraggio, sfido il presidente Acquaroli ad un incontro pubblico, scelga lui la Tv, sul futuro delle Marche». Accolta da un applauso scrosciante, la proposta arriva da Matteo Ricci, candidato alle Europee per il Partito Democratico. Il guanto di sfida è stato lanciato ieri mattina, durante l’inaugurazione della sede elettorale dem di Ancona, alla Galleria Dorica. Ricci ha tenuto il microfono in mano per quasi venti minuti, gran parte dei quali spesi a sferzare l’attuale maggioranza regionale. Su più fronti, a partire dalla sanità. 


Gli affondi 

«Quante promesse avevano fatto? Se oggi fermassimo per il Corso 10 persone, 9 vi direbbero - a prescindere dall’idea politica - che negli ultimi 4 anni la sanità è peggiorata» attacca Ricci. «Sono aumentate le liste di attesa e la mobilità passiva, non riusciamo a trattenere i medici, mancano gli infermieri e i pronto soccorso sono in crisi».

E ancora: «Non si capisce che riforme hanno fatto». Poi l’attacco si fa più mirato. «Dove non hanno persone capaci, e l’assessore alla Sanità Saltamartini è tra queste, non è che li cambiano ma gli mettono un tutor». «Siamo l’unica regione in Italia ad avere due assessori alla Sanità, anzi tre, perché uno si occupa di edilizia sanitaria (Francesco Baldelli, ndr) e che non fanno nulla» polemizza il sindaco di Pesaro. Parlando proprio della sua città - «ho finito di fare il sindaco, mi tolgo qualche sassolino» - Ricci torna sull’elezione a Capitale italiana della Cultura. «Non hanno fatto una riunione con noi per dire: “come facciamo a far diventare questa un’opportunità per tutte le Marche?”». «Ci siamo dovuti battere in Consiglio regionale per avere un milione di euro quando altre regioni danno dieci o dodici volte di più». «Siccome ha vinto l’unica città rimasta al centrosinistra - accusa Ricci - invece di usare la Capitale della Cultura come occasione marchigiana, ci hanno relegato nel nostro territorio, come facessero un dispetto a noi». Il sindaco dem non risparmia neppure i voli. Oltre l'arringa, infine, c'è da notare il pubblico che ha presenziato al taglio del nastro. Oltre al mondo dem - i consiglieri comunali Mirella Giangiacomi e Giacomo Petrelli e la capogruppo Dini, con il capogruppo in consiglio regionale Maurizio Mangialardi - anche la rediviva Valeria Mancinelli, l'ex sindaca di Ancona. Con lei anche Ida Simonella, sfidante - ormai un anno fa - di Daniele Silvetti, poi consigliera dimissionaria per Ancona Futura. Tutti in Galleria Dorica per sostenere Ricci. Che non si è certo candidato, ipse dixit, «solo per partecipare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA