CARPI - La lunga festa del Carpi promosso
in serie A è appena cominciata, e già si pensa alla stagione che verrà.
Quella del grande salto tra le big del pallone, che riparte con Fabrizio Castori: intanto l'esultanza non si ferma, tra caroselli nelle strade della città e festeggiamenti in piazza Martiri dove la squadra è rimasta fino a notte fonda.
E molti striscioni, tra i quali uno recitava «Alla faccia di Lotito», in riferimento alla telefonata registrata in cui il presidente Lazio considerava un grave problema l'eventuale promozione del Carpi.
«È la mia nona promozione in carriera. A 61 anni ho preso la strada più lunga per arrivare in serie A ma credo di essermela meritata - ha detto scherzando Castori -. Non ci sono aggettivi per definire questa impresa straordinaria. Qui ci sono ragazzi eccezionali che ho avuto il privilegio di allenare». «È stata una corsa a tappe durante la quale abbiamo cambiato i nostri obiettivi - ha aggiunto - perchè il campo partita dopo partita diceva che avremmo potuto puntare in alto. Credo che dopo la vittoria sul Bologna le nostre certezze siano aumentate. Qui c'è una società super e un direttore sportivo che è un fenomeno. Adesso pensiamo solo a festeggiare, abbiamo ancora davanti un mese di campionato che vogliamo fare bene».
La prima uscita del Carpi in versione serie A sarà domenica prossima a Modena nel derby. E l'impresa è stata celebrata anche dal presidente della Figc Carlo Tavecchio («Complimenti al Carpi per la sua splendida impresa sportiva») in un messaggio a nome dell'intero consiglio federale del quale fa parte Lotito. E anche il vescovo mons. Francesco Cavina ha commentato la promozione sottolineando il «senso umano» e la «coesione sociale» di una città «sana».
«La promozione del Carpi in Serie A, voluta e ampiamente meritata, è motivo di orgoglio per tutta l'Emilia-Romagna», ha invece sottolineato il presidente della Regione, il modenese Stefano Bonaccini, che abita nella vicina Campogalliano.