La ricostruzione
«Quando il drone è arrivato a 4 miglia ho preso la decisione. Dovevo difendere il mio equipaggio e la mia nave». A raccontarlo, in un'intervista al Corriere della Sera, è Andrea Quondamatteo, comandante della Caio Duilio attaccata dagli Houthi. «Il cannone di prora dritta ha sparato 6 colpi, dopo pochi secondi l'apprezzamento ottico ci ha confermato l'abbattimento - prosegue - Nave Duilio ha reagito per autodifesa». Quondamatteo ricorda: «Eravamo in pattugliamento a sud, nel tratto prospiciente alle coste yemenite, in acque internazionali. A un tratto c'è arrivato un 'eco radar' sconosciuto, il segnale era a 8 miglia di distanza. Un profilo in movimento, a bassa quota e in rapido avvicinamento». Poi aggiunge: «Quando mi hanno scritto per ringraziarmi i comandanti della Jolly Rosa e della Grande Baltimora, navi italiane, mi sono commosso».