URBINO Per il sindaco Maurizio Gambini i rifiuti zero non esistono. Daniele Antonozzi, presidente “Marche a Rifiuti Zero” chiede un incontro a Gambini per spiegargli che tendere a rifiuti zero è possibile.
La strategia
«La strategia di riduzione dei rifiuti si propone di riprogettare la vita ciclica dei rifiuti, considerati non come scarti, ma come risorse da riutilizzare come materie prime e seconde, tendendo ad annullare o diminuire sensibilmente la quantità di rifiuti da smaltire. Il processo - aggiunge Antonozzi - si basa sui principi dell’economia circolare e sulla salvaguardia delle risorse presenti in natura».
Insomma, i materiali di scarto non sono rifiuti da seppellire in discarica o incenerire, «ma risorse preziose a cui si può dare una seconda vita, allungando il ciclo di vita delle cose e rispettando il ciclo della natura, per tutelare il futuro delle generazioni a seguire, ma anche il nostro benessere fisico e la salvaguardia dell’ambiente».
A Pesaro è nato un gruppo che aderisce al movimento “Rifiuti Zero” di alleanza tra comuni e comunità e sostiene «il sì al taglio della produzione dei rifiuti, sì alla raccolta differenziata, sì alla tariffa puntuale, sì al riuso e alla riparazione, sì al riciclo e al recupero di materia a freddo». «Invitiamo Confindustria e tutte le imprese - conclude Antonozzi - a intraprendere un percorso sostenibile di effettiva conversione all’economia circolare, realizzando compiutamente il principio della responsabilità estesa del produttore».
Sul tema rifiuti interviene anche EveryOne Group, organizzazione internazionale per i diritti umani e l’ambiente, con base a Pesaro che esprimere ai responsabili del Genio Civile Regionale delle Marche «le più sincere congratulazioni per l’eccellente lavoro di monitoraggio e controllo effettuato per la tutela dei corsi d’acqua, dei crinali, dei versanti e del paesaggio di Riceci, lavoro riportato nel vostro parere, trasmesso alla società Aurora di San Marino, in merito al suo progetto della maxi discarica presso quel sito.
«Contemporaneamente – conclude Malini, co-presidente dell’organizzazione - alle nostre congratulazioni, vi porgiamo la nostra piena solidarietà riguardo all’azione da parte dell’azienda Aurora che si è rivolta al Tar. Il Tar riconoscerà l’eccellenza del vostro lavoro tecnico e del vostro diniego a quel progetto invasivo e pericoloso».