Gli organizzatori lanciano l'appello
«Tutti alla marcia su Fosso Sejore»

I promotori e gli aderenti alla manifestazione del 15 maggio a Fosso Sejore
I promotori e gli aderenti alla manifestazione del 15 maggio a Fosso Sejore
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Sabato 14 Maggio 2016, 12:55 - Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 16:17
PESARO - L'appuntamento è per domani, domenica 15 magggio, alle 11 a Fosso Sejore, per una grande mobilitazione popolare contro il progetto dell'ospedale unico a Fosso Sejore.

I promotori Lupus in Fabula, Legambiente, Italia Nostra,  Wwf, Circolo Rosso Verde, che hanno ottenuto l'adesione al loro manifesto di 23 associazioni, comitati e partiti della provincia, rivolgono, nel replay della manifestazione dell'aprile 2012, un appello per la partecipazione a cittadini e amministratori pubblici per ribadire il no all'ospedale unico a Fosso Sejore e al finanziamento con project financing o leasing e per chiedere scelte sanitarie condivise rilevando la carenza di partecipazione nel processo decisionale attivato.

Per chi  arriverà in bicicletta lungo la pista ciclabile la partenza comune è fissata alle 10 a Pesaro nell'ultima  rotatoria di viale Trieste lato Fano e a Fano all'ex tensostruttura del Lido. Poi a Fosso Sejore dalla statale Adriatica partirà un  corteo a piedi lungo la panoramica Ardizio fino alla stradina per Trebbiantico che attraversa i terreni su cui dovrebbe sorgere l'imponente struttura.

«Siamo a manifestare per le stesse ragioni del 2012,  questa scelta politica è semplicemente inconcepibile e prese quasi nel segreto» ha sottolineato nella conferenza stampa di presentazione Enzo Frulla di Legambiente. Fosso Sejore è il sito per il nuovo ospedale scelto dalla Regione nel 2012 e ribadito tre mesi fa sul quale è stato presentato un progetto preliminare da parte della società Inso di Firenze.

Federica Tesini di Italia Nostra  Pesaro-Fano ha ricordato i vincoli paesaggistico, ambientale e archeologico (per la vicina consolare Flaminia e per lo scalo nautico dei Piceni) del sito, ha rilevato la carenza di strade (perciò  saranno investiti 9 milioni oltre ai 154 per costruire  l'ospedale) e i rischi idrogeologici del bacino imbrifero di Fosso Sejore che richiedono oltre 1.500  pali di fondazione profondi 20 metri e una grande vasca  di laminazione.

Massimo Pandolfi del Wwf ha  sintetizzato: «E' una follia prevedere lì un ospedale».  Flavio Angelini di Lupus in Fabula ha evidenziato i  problemi viari: «Per dire no basta pensare cosa diventa  la statale Adriatica da maggio a settembre per l'accesso alle spiagge». Tutti hanno ribadito il no al project financing (alla Regione dopo 25 anni l'opera costerà 615 milioni  irrigidendo la spesa sanitaria con canoni annuali di  24,3 milioni) o al leasing in costruendo.

Era presente  anche il sindaco di Piobbico Giorgio Mochi. «L'ospedale  unico a Fosso Sejore - ha detto - è un inganno per i  sindaci. Quello deve essere l'ospedale di Piobbico,  Apecchio e Borgo Pace e da Piobbico occorrono due ore  per arrivarci. Chi sta male muore prima».

 Al di là delle divisioni ideologiche, la partecipazione alla manifestazione è aperta a favorevoli e contrari all'ospedale unico nella convinzione che il giudizio sul progetto non possa essere espresso a priori ma debba fondarsi sulle concrete condizioni di sostenibilità sanitaria, finanziaria e logistica.
 
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