Gli interventi
Scende nel dettaglio il senatore: «Del totale, 17mila pratiche sono già state decretate e, di queste, 10mila concluse». Un numero ancora troppo esigui, nonostante l’accelerazione impressa almeno negli ultimi due anni. E c’è un altro aspetto non trascurabile: non basta ricostruire i palazzi per ricreare una comunità. Serve una rinascita economica e sociale, obiettivo al centro del dibattito di ieri, iniziato con i saluti di Gianni Di Nunno, vicepresidente Confcooperative nazionale, di monsignor Gianpiero Palmieri, arcivescovo di Ascoli, Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli e neo presidente dell’Anci Marche, dall’assessore allo Sviluppo economico Andrea Antonini e Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche che ha lanciato l’idea di una piattaforma, a livello nazionale, per incrociare la domanda di lavori e l’offerta delle imprese. Perché nonostante la proroga del Superbonus 110% nel cratere fino al 31 dicembre 2025, molte aziende edili sono in affanno e non riescono a garantire lo sconto in fattura. La collaborazione tra le parti per rimettere in piedi i territori colpiti dal sisma diventa essenziale: «Dobbiamo fare rete», il commento del presidente di Confcooperative Marche Massimo Stronati, che ha sottolineato come il convegno ad Ascoli «sia un’ulteriore conferma che nella politica nazionale e regionale Confooperative rappresenta il centro del confronto con le istituzioni per i territori». Un esempio di ricostruzione che ha puntato a ricreare anche il tessuto sociale lo ha portato il rettore di Università di Camerino Graziano Leoni, raccontando la best practice dello student center che garantisce un luogo di socialità «in una città ancora ferma».