Ascoli, Fine del Cas: stop al contributo sisma agli inquilini già in affitto. Provvedimento in vigore dal 1° aprile

Le casette di legno a Borgo d’Arquata
Le casette di legno a Borgo d’Arquata
di Luca Marcolini
3 Minuti di Lettura
Venerdì 22 Dicembre 2023, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 11:59

ASCOLI  - La ricostruzione post terremoto ora stringe ulteriormente i tempi e, forte di due iniezioni finanziarie volute dal Governo con ulteriori 1,5 miliardi disponibili e la stabilizzazione del personale di uffici ricostruzione ed enti, razionalizza anche scadenze e risorse, finalizzandole all’obiettivo finale, quello prioritario: riportare tutti gli edifici danneggiati dal terremoto in sicurezza, ripopolare le aree del sisma e far ripartire anche l’economia. Una sintesi di quanto illustrato nel dettaglio, ieri mattina, dal commissario straordinario per il sisma 2016 Guido Castelli.

Lo stop

Un passaggio informativo di aggiornamento da cui esce fuori un percorso ben delineato per tutto il 2024 che, con una serie di scadenze perentorie per non consentire ulteriori ritardi, dovrà portare al traguardo finale: avere ben chiaro lo scenario di tutti i progetti presentati e degli interventi avviati o da avviare.

Con uno stop in arrivo, dopo oltre 7 anni, a partire dal primo aprile 2024, per tutti coloro che al momento del terremoto si trovavano in un’abitazione danneggiata nella veste di inquilini. Questi ultimi, dunque, dopo il 31 marzo non percepiranno più i Cas. «Dal Governo nazionale, – spiega il commissario Castelli - con la manovra di bilancio in fase di definizione arriverà per le aree del sisma un ulteriore miliardo e mezzo. Oltre alle stabilizzazioni di 359 persone complessive (di cui 24 nel Piceno - ndr) che hanno finora lavorato negli uffici ricostruzione e negli enti per il post sisma. Si tratta di provvedimenti governativi importanti e tutt’altro che scontati La ricostruzione sta facendo registrare un cambio di passo, anche grazie all’ottima collaborazione con le Regioni e al costante ascolto e confronto con i territori. Dopo una lunga fase giustamente dedicata al deposito dei progetti, ora il momento di concentrarsi sempre più sull’accelerazione del percorso di ricostruzione. A questo proposito ricordo che per l’anno prossimo è previsto l’affidamento dei lavori per circa 1500 opere pubbliche, per un valore di 1,1 miliardi. La macchina avanza a ritmo cresce e noi dobbiamo promuovere e sostenere al massimo questo sforzo». «Con la cabina di coordinamento – prosegue Castelli – abbiamo definito alcune scadenze per chiudere definitivamente con la fase delle progettazioni e cambiare paradigma. Innanzitutto, il primo termine perentorio in arrivo è quello del 31 dicembre: tutti i beneficiari di Cas che non avranno presentato i progetti per la casa danneggiata vedranno sospendersi i contributi dal primo gennaio e fino alla presentazione degli elaborati».

Le scadenze

Per la presentazione delle domande di contributi da parte di chi utilizza casette Sae, invece, il termine perentorio è fissato per il 30 giugno 2024 (e dopo tale data si sospenderà il beneficio), così come per le domande relative a immobili produttivi e commerciali. Altra scadenza importante, come detto, sarà quella del prossimo 31 marzo, quando automaticamente perderanno i Cas tutti coloro che al momento delle scosse telluriche pagavano già un affitto per la loro abitazione. Entro e non oltre il 31 dicembre 2024 dovranno comunque essere presentate tutte le domande di contributi per la ricostruzione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA