ANCONA - Let’s Marche! In Arabia, of course. Il nostro testimonial Roberto Mancini, volto degli spot che promuovono la regione in Italia e all’estero, da ieri è ufficialmente Ct dell’Arabia Saudita. Un addio tranchant alla casacca azzurra che non è stato preso per niente bene in patria. Sull’ormai ex allenatore della nazionale italiana si è scatenata una bufera e c’è chi, come il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, ne pretende la testa, chiedendo a Palazzo Raffaello di sostituirlo come volto della regione con il ragazzo d’oro Gianmarco Tamberi, anconetano e sulla cresta dell’onda dopo la vittoria ai Mondiali di atletica di Budapest. Ipotesi raccolta con entusiasmo dal campione stesso, che si dice «lusingato dalla proposta».
La presa di posizione
Ma il governatore Francesco Acquaroli tira il freno a mano: Mancini non si tocca.
La storia su Instagram
Cambio di social, ma non di filone tematico: con una storia su Instagram, Tamberi non si tira indietro, anzi: «Non posso che essere lusingato della proposta dei miei corregionali. Amo le Marche, mi alleno ad Ancona e adoro la mia terra. Ogni volta che gareggio nel mondo sento di dover citare da dove vengo anche per tutto l’affetto che mi viene dimostrato dalle persone che incontro». Come a dire: io chi sto. Ma a rimettere in ordine le carte sparigliate sul tavolo arriva a stretto giro di posta l’intervento del governatore che proprio non ci pensa minimamente a mollare Mancini perché «non sono il tipo che sale sul carro del vincitore né che scende da quello dei vinti». Articola il ragionamento in un lungo post su Facebook, tornando allo stesso social usato da Ricci: «Sono consapevole che ogni stagione, anche nello sport, ha un inizio e una fine, non sta a me addentrarmi in giudizi che non mi competono e che non riguardano il rapporto tra la Regione Marche e Roberto Mancini, che continuerà anche in futuro, su nuove strategie di promozione mirate oggi più che mai anche ai mercati esteri».
La strategia
Punto dirimente, quest’ultimo. Il fatto che Mancini ora sia Ct della nazionale dell’Arabia Saudita «può diventare per noi un’opportunità in termini sia di turismo che di internazionalizzazione dei prodotti - guarda in prospettiva il governatore - . Una potenzialità che ci permetterebbe di crescere su un mercato, quello arabo, che finora abbiamo fatto fatica a penetrare». Si toglie poi un paio di sassolini dalla scarpa: «Noi pensiamo alla strategia. Quando, nel febbraio 2021, abbiamo scelto Roberto Mancini, lo abbiamo fatto per l’attaccamento che ha sempre avuto per la nostra regione e per accrescere l’immagine delle Marche nel mondo, con colui che senza ombra di dubbio è uno dei marchigiani più conosciuti anche fuori dai confini nazionali. Roberto ha scelto, 2 anni fa, di condividere con noi la sfida del rilancio e della promozione del nostro meraviglioso territorio». Blinda la sua scelta Acquaroli, che invita anche a «stare attenti a dare giudizi e a banalizzare le decisioni altrui».
Le prospettive
Insomma, il governatore resta sulla sua posizione e decide di tenere Mancini come testimonial nonostante tutto e tutti. «Sarà il tempo a dire chi avrà avuto ragione e chi torto», ne è convinto. Confidando che le mille e una notte arabe di Mancini portino in dote alle Marche un’interessante nuova fetta di mercato turistico che ad oggi ci ignora.