ANCONA - Più di quattro ore per arrivare da Falconara a Roma. Per un treno regionale, tutto regolare (qualche minuto di ritardo compreso). Per un aereo, decisamente un po’ meno. Il mega ritardo è stato denunciato ieri da uno degli undici passeggeri del volo Falconara-Fiumicino, garantito da Aeroitalia, la compagnia che ha debuttato al Sanzio appena quattro giorni fa.
I disagi
Ebbene, l’aereo ATR 72-600 (capienza da 68 posti) partito alle 7 di ieri da Falconara è arrivato a destinazione attorno alle 11.15.
La tappa intermedia
Arriva così l’autorizzazione per un atterraggio a Ciampino. Ma qui «anziché lasciarci liberi e decidere ognuno per il proprio destino ci hanno tenuti sequestrati sull’aereo». Per quanto? Il passeggero indica un lasso di tempo di almeno due ore («dalle 8.54 alle 10.59»), passate «senza poter scendere, per poi farci partire in aereo per Fiumicino». La destinazione tanto agognata, finalmente. Nella mattinata turbolenta c’è chi deve aver perso appuntamenti di lavoro, coincidenze e altri impegni. A far infuriare i passeggeri è stato anche un altro dettaglio: ieri mattina sarebbero atterrati su Fiumicino numerosi aerei senza problemi.
O meglio, dei ritardi - andando a guardare sul sito web dell’aeroporto romano - ci sono stati, ma al massimo di una quarantina di minuti. Tanto che al passeggero che ha segnalato il ritardo al nostro giornale, sono venuti dei dubbi: che «il reale motivo del mancato atterraggio a Fiumicino sia un altro», oppure che il mezzo usato da Aeroitalia non abbia «la strumentazione necessaria per atterrare in condizioni meteo simili». Un’accusa grave rispedita subito al mittente dalla compagnia interessata: «Disponiamo di tutti i dispositivi di sicurezza necessari, altrimenti non potremmo volare» hanno fatto sapere da Aeroitalia.
La decisione
Per quanto riguarda il caso di ieri, non è stato trattato nel merito, ma è stato ricordato dalla società che a volte «se eseguire o no un atterraggio dipende dalla volontà e della sensibilità del comandante» in base alle condizioni meteo che si trova a gestire a ridosso dell’aeroporto di atterraggio. Insomma, in una situazione potenzialmente critica, è chiamato a decidere per la sicurezza sua, del suo personale e dei passeggeri che trasporta a bordo.