L’ad di Ancona International Airport D’Orsogna: «Mete aumentate del 75% e una visione strategica. Abbiamo conquistato anche i francesi»

L’ad di AIA D’Orsogna: «Mete aumentate del 75% e una visione strategica. Abbiamo conquistato anche i francesi»
L’ad di AIA D’Orsogna: «Mete aumentate del 75% e una visione strategica. Abbiamo conquistato anche i francesi»
di Véronique Angeletti
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Domenica 31 Dicembre 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 15:37

Nella sua conferenza stampa di fine anno, il presidente Acquaroli ha anticipato che l’aeroporto delle Marche chiuderà il 2023 attestandosi intorno a 580 mila passeggeri. E nel 2024, si mira al record storico di oltre 600mila passeggeri.

Alexander D’Orsogna, ad di Ancona International Airport, un anno davvero così felice?

«Felicissimo.

Supereremo l’anno prossimo il record assoluto del Sanzio, raggiunto in un periodo dove la rete aeroportuale italiana era più debole e c’erano meno competitors».

Come spiega questa crescita da 468 mila passeggeri a 530 mila?

«Con l’aumento del 75% delle destinazioni, supportato da una visione strategica condivisa e coordinato in primis dal presidente Acquaroli e da tutta la squadra della Regione e ovviamente dal partner privato Njord Adreanna. Un ringraziamento va a tutto il personale aeroportuale e ai sindacati».

La carta vincente?

«La visione strategica di sfruttare tutto il potenziale dell’area aeroportuale per essere uno scalo di riferimento dell’area centro-adriatico. Obiettivo che era raggiungibile, di fatto non a caso è stato condiviso dal piano nazionale di Enac che ci ha classificato capofila nella rete centrale con gli aeroporti di Perugia e Pescara». Cosa rende il Sanzio speciale?

«Il suo profilo infrastrutturale. Ha una pista lunga 3 km, è vicino al mare e non ha barriere urbanistiche importanti nel raggio di 10 km. Vantaggi che fanno che è un unicum ossia è un potenziale polo polifunzionale che ha spazi non solo per accogliere una crescita di passeggeri ma anche di traffico cargo, posto per la manutenzione degli aerei, accogliere attività di sviluppo dell’aviazione elettrica, diventare un polo aerospaziale come richiesto dal Cnr. Ed è questo potenziale che ha riconosciuto l’Unione Europea quando ha tolto il commissariamento all’aeroporto, un potenziale che ci ha aiutato a conquistare i voli di continuità territoriale per spezzare l’isolamento strutturale delle Marche».

Tradotto sul piano concreto?

«Abbiamo la fiducia di tante compagnie che hanno fatto di Ancona il perno di voli con destinazioni nuove che portano anche nuove economie. Parigi, ad esempio, è un volo che viaggia con un tasso di riempimento del 96% e collega Ancona alla Francia che è il primo paese di destinazione turistica nel mondo con 80 milioni di arrivi. Lo si vede anche nei dati di incoming nelle Marche, i francesi sono diventati, proprio grazie al volo su Parigi Orly, nel 2023 il terzo mercato per arrivi dopo i tedeschi e gli olandesi»

Cosa prevede nel futuro immediato il business plan?

«Le negoziazioni sono in corso con le compagnie aeree ma posso già dire che ci saranno ulteriori destinazioni legate all’Europa continentale, al Nord Europa e alla penisola iberica. Il che ci consente di lavorare molto sul bleisure ossia il viaggio di business-affari che diventa di leisure-piacere. Un segmento molto dinamico che crea delle nuove economie e nelle Marche ha grande potenzialità di sviluppo».

Perché?

«Perché le Marche sono una destinazione manifatturiere, industriale, artigianale di qualità e riposa su una società stabile ed inoltre offre mare, monti, paesaggi incantevoli, tanta arte e ha una grande storia».

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