TOLENTINO - «Chiudere tutte le scuole a Tolentino fino al 15 gennaio è nel segno della continuità con lo screening effettuato domenica scorsa che ha evidenziato una situazione di contagi degli studenti che potrebbe ampliarsi ulteriormente riaprendo le scuole in presenza subito. Così meglio una settimana di Dad per mettere in sicurezza tutta la popolazione».
Il sindaco Giuseppe Pezzanesi spiega così la decisione adottata della sospensione delle attività didattiche in presenza delle scuole di ogni ordine e grado e la chiusura degli asili nido dall’11 al 15 gennaio 2022.
«È il momento di agire e sarebbe opportuno che l’azione fosse congiunta da parte di tutti i sindaci – spiega ancora il primo cittadino di Tolentino - perché la richiesta di scuola sicura arriva in primis dagli studenti e poi dalle stesse famiglie.
Da qui la decisione presa dall’amministrazione comunale di procrastinare la chiusura delle scuole che riapriranno soltanto il 17 gennaio, auspicando che nel frattempo il numero dei contagi fletta e che la situazione sanitaria sia migliore anche alla luce di questa scelta fatta dal Comune. «Partendo da questi dati ho effettuato un incontro con i dirigenti scolastici che mi hanno confermato la gravità della situazione legata a contagi non solo di studenti ma anche di insegnanti – ribadisce Giuseppe Pezzanesi - ed a quel punto mi è sembrato ovvio prendere la decisione più normale alla luce di questo quadro e cioè far rientrare i ragazzi a scuola solamente una settimana dopo in modo che, i tanti giovani positivi, possono effettuare quel periodo di quarantena o autoisolamento di sette giorni che è previsto, rientrando in classe con molte meno possibilità di contagiare i compagni e di conseguenza poi le famiglie quando questi tornano a casa. Riaprire le scuole il 10 gennaio avrebbe portato sicuramente ad un’impennata dei casi di positivi ed alla conseguente adozione della Dad da subito. Numero elevato di positivi che, a Tolentino sono decisamente molti e mai raggiunti neppure nella prima fase dell’esplosione del Covid nel 2020. In questo modo cerchiamo invece di bloccare la crescita esponenziale del virus».