POTENZA PICENA - Deliberato dalla Regione l’avvio del procedimento finalizzato all’acquisizione di Villa Buonaccorsi attraverso il federalismo demaniale culturale. È la novità degli ultimi giorni che porterà all’effettivo trasferimento della dimora storica di Potenza Picena dall’attuale gestione ministeriale a quella regionale con il conseguente coinvolgimento diretto del Comune.
Lo ha annunciato il sindaco Noemi Tartabini, pur sottolineando che «non si conoscono attualmente i tempi per il completamento della procedura, ma siamo certi che nessuno degli enti coinvolti farà venir meno la sua attenzione e il suo costante impegno per il raggiungimento di un risultato davvero importante».
Dopo l’acquisizione del bende da parte del ministero, «la delibera regionale - dice il sindaco - è lo strumento per il passaggio della villa da patrimonio ministeriale a patrimonio regionale.
Diverse le ipotesi messe sul pianto dagli enti: «Sono ancora tutte da sviluppare - precisa Tartabini - ma servono per avere una base di partenza. Si parla di spazi espositivi; un museo delle erbe; la creazione di una sede per le iniziative Adriatico-Ionica: una Academy per il cinema; servizio di ricettività e di ristorazione; eventi con spettacoli e cerimonie; una scuola di formazione per la moda e altre idee». Per quanto riguarda i prossimi passaggi, il sindaco spiega che «ora bisognerà attendere che il ministero faccia la procedura: a quel punto, una volta che la villa sarà nel patrimonio della Regione, il secondo passo riguarderà la creazione della fondazione per la gestione della villa che, ad oggi, è in mano al ministero».
Il sindaco sottolinea anche che «la Regione ha stanziato nel proprio bilancio due milioni e mezzo di euro a cui si aggiungeranno altre risorse per la ristrutturazione delle parti della dimora che richiedono un intervento». Ammette, però, che «il neo più grande riguarda le tempistiche. Comprendiamo l’attesa e l’aspettativa alta da parte della comunità tutta: è la stessa nostra. Ora è un momento di passaggio e di sofferenza che poi porterà a una situazione di benessere».
«Chiediamo un po’ di pazienza, purtroppo non è il Comune a dettare i tempi. Ad oggi - ricorda Tartabini - , ministero e Soprintendenza sono stati comunque chiarissimi sul fatto che i cancelli della villa possono essere aperti solo per iniziative che vanno a valorizzare il bene e non per tutto quello che sia commerciale. Ogni realtà che volesse entrare deve fare una richiesta di autorizzazione e poi il soprintendente decide se l’iniziativa è meritevole o no. La cura del giardino è nelle mani di una ditta nominata dal ministero e dalla Soprintendenza».