Maxi discarica, doccia fredda per i milioni già spesi da Mms. Ex sindaco di Petriano e Carrabs: «Intervenga la procura»

Maxi discarica, doccia fredda per i milioni già spesi da Mms. Ex sindaco di Petriano e Carrabs: «Intervenga la procura»
Maxi discarica, doccia fredda per i milioni già spesi da Mms. Ex sindaco di Petriano e Carrabs: «Intervenga la procura»
di Lorenzo Furlani
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Domenica 2 Luglio 2023, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 07:26

PESARO - Una doccia fredda, in un clima sociale e politico decisamente torrido. Con appelli all’assunzione di responsabilità dell’amministratore delegato di Marche Multiservizi e alla magistratura perché faccia chiarezza. Sono questi l’effetto e le reazioni dell’inchiesta del Corriere Adriatico sul retroscena finanziario del progetto per la maxi discarica di Riceci di Petriano.

 

La ricostruzione

Ovvero la ricostruzione dell’acquisizione del capitale sociale di Aurora srl di Rimini, titolare dei contratti preliminari di acquisto dei terreni e del progetto dell’impianto per 5 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, approvata dal consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi su proposta dell’amministratore delegato Mauro Tiviroli e da questi sottoscritta con Ecoservizi srl di San Marino, già socio unico di Aurora, prima del rilascio dell’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio della discarica e, addirittura, prima che fosse presentata tale richiesta in Provincia. 

In gioco ci sono i diversi milioni di euro che Mms - gestita dal partner industriale Hera ma a prevalente capitale pubblico degli enti locali - si è impegnata a versare a Ecoservizi, società nata 3 anni fa con un capitale di soli 25.500 euro.

I ricavi potenziali

Di queste consistenti cifre, misurate in funzione del volume di ricavi potenziale della maxi discarica (circa 700 milioni di euro alla tariffa attuale di conferimento dei rifiuti speciali a Ca’ Asprete), 2,9 milioni sono stati già pagati da Mms a Ecoservizi per una quota nominale di appena 20mila euro di Aurora, con un onere complessivo di 3.166.666 euro comprensivo dell’aumento di capitale per arrivare a una partecipazione del 40%, come deliberato dal cda all’unanimità il 12 dicembre scorso per il primo dei 3 cosiddetti closing programmati.


Eppure Aurora è ancora poco più di una scatola vuota (stato patrimoniale di 1,7 milioni di euro e perdita di quasi 11mila euro nell’esercizio 2022) senza il “provvedimento autorizzatorio unico regionale” della discarica.

Titolo che è a rischio per la sconfessione del progetto da parte dei soci pubblici di Marche Multiservizi oltre che per alcuni controversi risvolti normativi. Le altre due fasi già deliberate contestualmente dal cda riguardano gli acquisti di un ulteriore 20% del capitale sociale di Aurora e, al momento della gestione della discarica, dell’ultimo 40% .

«Quelli sono anche soldi nostri»

«Ora è necessaria un’indagine della procura della Repubblica e dell’Intendenza di finanza - dichiara l’ex sindaco di Petriano Domenico Passeri - anche perché i milioni di euro spesi da Mms sono anche soldi nostri. Bisogna uscire da un progetto scellerato e se ci sono danni da pagare per impegni già presi li pagherà lo stratega dell’operazione Tiviroli. Preoccupano le dichiarazioni pubblicate ieri dei tre sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil perché evidenziano una condivisione del progetto, evidentemente convinti dall’amministratore delegato. Comunque, a Petriano non accettiamo i soldi della discarica per fare opere e ristrutturazioni. Noi la discarica non la vogliamo: combatteremo e resisteremo fino alla fine».

«Si revochi il progetto»

«Dopo i dati riportati dal Corriere Adriatico - afferma Gianluca Carrabs di Europa Verde - un’indagine della procura della Repubblica è ancora più necessaria ed urgente. I Comuni con un atto di autotutela devono chiedere la revoca del progetto della discarica di Riceci. Come avevo già ampiamente argomentato nel mio esposto in procura e ancora prima nell’interrogazione parlamentare dei Verdi Borrelli e Bonelli, le procedure da parte di Marche Multiservizi, sia nell’individuazione del socio privato che nell’impiego di cifre a favore di una società con beneficiari esteri non identificati, determinano un’operazione alquanto anomala».

La linea di Ricci

Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ribadisce la linea già espressa. «L’indirizzo che gli enti locali hanno dato nell’assemblea dei soci di Marche Multiservizi è chiarissimo - sottolinea -: chiudere velocemente la vicenda di Riceci, perché non ci sono le condizioni per proseguire, e studiare tecnicamente un piano B. Bisogna che il cda agisca di conseguenza. Sulla programmazione la parte pubblica ha un ruolo fondamentale. La competenza gestionale è dell’amministratore delegato, poi ognuno risponderà delle proprie azioni».

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