Maxi discarica, scontro nel cda di Mms: non passa l'atto del presidente per uscire da Aurora. Discussione rinviata

Maxi discarica, scontro nel cda di Mms: non passa l'atto del presidente per uscire da Aurora. Discussione rinviata. Nella foto l'area selezionata per la discarica di Riceci di Petriano e, nei riquadri, Andrea Pierotti (a sinistra) e Mauro Tiviroli
Maxi discarica, scontro nel cda di Mms: non passa l'atto del presidente per uscire da Aurora. Discussione rinviata. Nella foto l'area selezionata per la discarica di Riceci di Petriano e, nei riquadri, Andrea Pierotti (a sinistra) e Mauro Tiviroli
di Lorenzo Furlani
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Mercoledì 28 Giugno 2023, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 18:19

PESARO - Si è discusso della strategia di uscita dal progetto della maxi discarica di Riceci di Petriano ma il documento presentato dal presidente Pierotti ha sollevato molte obiezioni e alla fine non è stato votato, neppure emendato dei punti più perentori per abbandonare l’operazione, con un rinvio della discussione a una prossima occasione. 

Riunione infuocata

Nella riunione di lunedì pomeriggio del consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi, infuocata e non per il clima, si è riproposta la spaccatura manifestatasi nell’assembla dei soci del 6 giugno scorso, allorché il sindaco di Pesaro, titolare del 25% delle azioni (la maggiore quota pubblica), aveva detto senza giri di parole che il progetto di Riceci non può andare avanti per l’opposizione dei cittadini a un anno dalle elezioni, chiedendo un piano B, mentre il socio industriale Hera (46% di azioni) aveva risposto con l’amministratore delegato di Mms Tiviroli che si procede con l’iter autorizzativo (salvo una vaga apertura del presidente della holding Fabbri al piano B).

L’assemblea dei dipendenti

Ieri mattina, a riprova dello scollamento nella governance dell’azienda, la cui gestione è affidata dai patti parasociali a Hera, Marche Multiservizi ha presentato all’assemblea dei lavoratori, che ha riunito centinaia di dipendenti, il piano industriale in cui l’impianto per lo smaltimento di 5 milioni di tonnellate di rifiuti speciali di Riceci ha una funzione strategica per garantire nel tempo entrate, stabilità aziendale e occupazione.


Nel cda di lunedì, il presidente Pierotti, nominato dal Comune di Pesaro, ha presentato un ordine del giorno che sintetizza l’articolato dibattito istituzionale degli ultimi mesi e traduce sul piano aziendale l’input di Ricci. Nel documento si segnalano le prese di posizione di totale contrarietà all’impianto di Riceci dei Comuni di Petriano e Urbino e della Provincia e, in attesa dell’interpretazione autentica della Regione sulla norma del piano regionale dei rifiuti richiamata dal progetto, si registra la valutazione di non conformità della discarica alle norme del Prgr espressa dall’assessore regionale all’ambiente Aguzzi.

I punti cruciali

Questa è la strategia di uscita dal progetto proposta. «Il cda - si legge nel documento - delega l’amministratore delegato, in collaborazione con la struttura tecnica dell’Assemblea territoriale d’ambito (Ata), tenendo in debita considerazione le anticipazioni relative alle linee strategiche del Prgr in fase di elaborazione, a: 1) formulare una proposta tecnica alternativa al progetto per la realizzazione di un impianto complesso polifunzionale di discarica per rifiuti speciali non pericolosi a Gallo di Petriano, sulla quale discutere nei prossimi cda, che garantisca a Mms un’ottimale gestione del ciclo dei rifiuti urbani, la possibilità di continuare a investire sul territorio e il pieno raggiungimento degli obiettivi sociali; 2) chiedere ad Aurora srl di presentare un’istanza di sospensione del provvedimento autorizzatorio unico (Pau) nei termini e nelle modalità consentite dall’iter amministrativo; 3) procedere, inoltre, nel tempi più brevi possibile, all’uscita di Marche Multiservizi dalla compagine sociale con Aurora srl».

Il socio industriale

Immediata l’alzata di scudi da parte dei 4 rappresentati di Hera, guidati da Tiviroli.

In gioco ci sono i 2,9 milioni di euro investiti nell’acquisto del 40% delle quote di Aurora titolare del progetto. In particolare, è stata chiamata in causa la responsabilità contrattuale per un cambio di indirizzo così radicale rispetto alla delibera per l’ingresso in Aurora. Perplessità sono state espresse anche da uno dei 5 consiglieri della parte pubblica perciò si è soprasseduto pure all’opzione di votare l’odg senza gli ultimi due punti, rinviando la questione per un approfondimento.

La dichiarazione

«Come presidente - afferma Andrea Pierotti - ho aperto una discussione sulla situazione che si è venuta a creare in seguito al pronunciamento di gran parte degli enti formanti la parte pubblica sul progetto di discarica. Il cda, anche in seguito alle sollecitazioni pervenute dai soci pubblici nel corso dell’assemblea, non poteva non approfondire. La discussione che si è aperta ha esaminato diversi aspetti tecnico legali e di opportunità».

«Per quanto mi riguarda - precisa il presidente di Marche Multiservizi -, il mio compito è di preservare gli interessi e le sensibilità del territorio e di armonizzarli con il futuro dell’azienda che presiedo. Sono emerse alcune problematiche che hanno indotto il consiglio ad aggiornare la discussione per approfondire al meglio tutti gli aspetti, in modo che ogni successivo passo possa essere assunto con piena cognizione di causa e nel modo più unitario e trasparente possibile».

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