Macerata, svolta sulla gestione idrica: la parola passa alle società. Ora servono le basi economiche

Macerata, svolta sulla gestione idrica: la parola passa alle società. Ora servono le basi economiche
Macerata, svolta sulla gestione idrica: la parola passa alle società. Ora servono le basi economiche
di Luca Patrassi
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Mercoledì 10 Gennaio 2024, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 12:09

MACERATA La fumata bianca non c’è stata, nemmeno poteva esserci, ma la riunione promossa ieri in Provincia dal presidente Sandro Parcaroli sembra aver avvicinato alla soluzione la questione della scelta del gestore unico per il servizio idrico nel territorio maceratese. Erano presenti i sindaci dei Comuni capofila e i rappresentanti delle varie aziende di gestione (tra le altre Atac, Apm, Astea, Assm, Assem, Acquambiente).

Il dibattito

C’è stato un dibattito sereno e partecipato dopo qualche perplessità iniziale legata alla presenza di persone che sono sembrate più legate ai partiti (la Lega nel particolare) che non agli enti locali.

Clima propositivo sottolineato nel suo intervento anche dal sindaco di Osimo Simone Pugnaloni, si sono fatte comunque sentire le tante posizioni finora registrate sull’argomento della scelta della società pubblica unica di gestione per evitare la messa a gara del servizio e l’ingresso dei privati. Uno scenario possibile è stato presentato dal primo cittadino di Cingoli che ha suggerito l’utilizzo di una società concessionaria già esistente (tipo Unidra, SiMarche) nella quale far entrare sia le altre aziende che i sindaci. Insomma una soluzione che eviti le divisioni finora registratesi tra la società consortile di primo o di secondo livello, con i sindaci o con le aziende, ma utilizzi una società già attiva sul fronte dell’idrico allargando la compagine azionaria alle municipalità interessate e alle sei aziende di gestione. I primi cittadini presenti (Macerata, Osimo e Civitanova per citare i rappresentanti delle municipalità maggiori) hanno mostrato di condividere la proposta e hanno dato mandato alle sei società di gestione di incontrarsi per definire se non un business plan almeno delle basi ben definite, iniziando dai livelli occupazionali fino al peso che dovranno avere le varie società in virtù del patrimonio e della relativa dote in termini di rete e di utenti. Sicuramente un iter ancora da definire, ma almeno impostato nei suoi indirizzi di riferimento. Dopo le tensioni registratesi negli incontri precedenti in sede Aato 3, ieri la riunione in Provincia, convocata per iniziativa del presidente Sandro Parcaroli, sembra aver raggiunto il risultato di aver sbloccato una situazione pericolosa che sembrava portare alla messa a gara del servizio idrico. Oggi il clima è cambiato, saranno le società di gestione ora a tentare di costruire il “nuovo” soggetto cui affidare la gestione pubblica del servizio idrico. Nessun commento arriva dal presidente della Provincia Sandro Parcaroli che ha comunque esternato tra i presenti, al termine della riunione di ieri, la soddisfazione per essere riuscito a invertire una rotta che sembrava - al di là delle parole di circostanza - potesse portare alla messa a gara del servizio idrico. Ora la parola passa alle società di gestione per definire il quadro di riferimento della “nuova” società, nella speranza che qualcuno non decida di buttare tutto all’aria, alzando a quel punto la mano e prendendosene la responsabilità.

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