Civitanova, revoca bis per l’assessore Gironacci, Ciarapica: «Permane la mia sfiducia. Fatti politici nuovi, trattengo io ad interim le deleghe»

Civitanova, revoca bis per l’assessore Gironacci, Ciarapica: «Permane la mia sfiducia. Fatti politici nuovi, trattengo io ad interim le deleghe»
di Emanuele Pagnanini
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Giovedì 4 Aprile 2024, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 18:32

CIVITANOVA - Di nuovo sfiduciata l’assessore Manola Gironacci. Anzi, è stata ribadita la stessa sfiducia di 6 mesi fa. Il sindaco Fabrizio Ciarapica, con un nuovo decreto, ha revocato le deleghe un’altra volta all’assessore al turismo. Quest’ultima, però, non ha intenzione di arrendersi. «Andrò fino in fondo per far valere i miei diritti», dice. Il sindaco ha annunciato la nuova revoca con un breve comunicato stampa.

La decisione

«Dopo la sentenza del Tar che ha annullato il precedente provvedimento – si legge – sebbene siano ancora pendenti i termini per il ricorso al Consiglio di Stato e permanga la sfiducia nei confronti della signora Manola Gironacci, si sono verificati dei fatti politici nuovi che stavano compromettendo il regolare svolgimento dell'attività amministrativa.

Per questo, nell'interesse della città, ho ritenuto opportuno riesercitare il potere di revoca dell'assessore Manola Gironacci, facoltà riconosciuta dal giudice, e ho emesso un nuovo decreto decidendo di trattenere le deleghe ad interim». Non sono stati resi noti i «fatti politici nuovi». E, fino a ieri pomeriggio, non era ancora stato pubblicato all’albo il decreto di revoca. Quello precedente era stato annullato dal Tar nella camera di consiglio del 7 marzo. Sentenza poi resa nota due settimane dopo. Dal 22 marzo, quindi, Manola Gironacci era di nuovo rientrata nel suo ufficio al secondo piano di Palazzo Sforza con tutte le sue deleghe. Prima aveva conferito con il segretario generale che ha spiegato come il Tar avesse annullato il precedente decreto di revoca, per cui era a tutti gli effetti l’assessore al turismo e agli spettacoli in carica. Nel suo ritorno in municipio, era stata accompagnata dall’intero vertice locale della Lega. Proprio il suo passaggio al Carroccio, che era stato annunciato dal coordinatore regionale Giorgia Latini il 29 settembre e poi confermato dai segretari provinciale e comunale del partito, era stato il motivo che Ciarapica aveva indicato come causa di sfiducia nei suoi confronti. Passaggio, però, mai formalizzato: la Gironacci non è una tesserata della Lega. Su questo è fondata la sentenza di annullamento della revoca da parte del Tar: un difetto nelle motivazioni. Nella stessa sentenza viene aggiunto che è «fatto salvo il potere del sindaco di rideterminarsi nell’esercizio dei propri poteri, in ossequio al vincolo conformativo discendente della presente sentenza». In parole povere, ha il potere di rideterminare un nuovo decreto di revoca che può basarsi anche «su ragioni afferenti rapporti politici all’interno della maggioranza». Ed è proprio quello che Ciarapica ha fatto. In questo lasso di tempo, meno di due settimane, in cui Manola Gironacci è rientrata nel suo ufficio, non c’è stato nemmeno un saluto, una parola con il primo cittadino. E, nemmeno una riunione di giunta. La prima dopo la sentenza si è tenuta proprio ieri nel primo pomeriggio, dopo che il sindaco ha reso noto il nuovo decreto di revoca delle deleghe. Motivo per cui Manola Gironacci non è stata convocata in giunta. «Prendo atto del nuovo decreto – ha dichiarato Gironacci – insieme al mio legale, lo analizzeremo per verificare se ci sono vizi che lo rendono impugnabile. Farò di tutto affinché siano rispettati i miei diritti fino in fondo». Dunque non c’è ancora la parola fine su questa vicenda.

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