Caso Gironacci, l'attacco di Silenzi (Pd): «Bocciato Ciarapica. Le spese legali a carico dei cittadini»

Silenzi, esponente del Pd: «Caso Gironacci, bocciato Ciarapica. Le spese legali a carico dei cittadini»
Silenzi, esponente del Pd: «Caso Gironacci, bocciato Ciarapica. Le spese legali a carico dei cittadini»
di Giulia Sancricca
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Domenica 24 Marzo 2024, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 15:51

CIVITANOVA Resta acceso il dibattito sul caso dell’assessore Manola Gironacci che, dopo essere stata silurata dal sindaco Fabrizio Ciarapica, ha visto accogliersi il ricorso dal Tar a conferma del suo ruolo di assessore. Una sentenza che fa discutere anche l’opposizione. A intervenire è l’esponente dem Giulio Silenzi: «Ultimamente - evidenzia - quando il Comune viene portato in giudizio al Tar perde sempre».

I dettagli

Poi entra nel merito della questione: «Il decreto con cui l’aveva destituita a settembre scorso non ha retto alla prova del tribunale in seguito al ricorso presentato dall’assessore. È stato respinto per carenza di motivazione.

Una bocciatura sotto il profilo tecnico, giuridico e politico per il sindaco di Civitanova e il segno di una incapacità amministrativa di cui pagano le spese i civitanovesi. Perché, oltre alle indennità arretrate da pagare alla Gironacci, che pur non avendo esercitato il ruolo di assessore, ammontano a 7.000 euro, la parcella all’avvocato nominato per la sua difesa Ciarapica l’ha caricata sul bilancio pubblico. Le sue scelte e quelle dei dirigenti comunali, stipendiati anche per istruire pratiche che reggano alla prova della legge, costano care ai civitanovesi che si devono sobbarcare questi e altri costi delle spese legali per le cause imbastite dal sindaco. In questo caso la fattura dell’avvocato Diego Cuccù, nominato con delibera di giunta 498 del 28 novembre scorso, ammonta a 7.295 euro, consulenza assegnata con affidamento diretto e non è detto che la somma non debba essere integrata».

Silenzi evidenzia che «ultimamente i costi delle parcelle per il Comune sono quasi raddoppiati rispetto alle somme previste in delibera. La sentenza ha annullato il decreto firmato da Ciarapica per togliere le deleghe alla Gironacci che ha presentato ricorso e il Tar lo ha giudicato fondato». L’esponente del Pd riporta allora le motivazioni della sentenza.

Le motivazioni

«È spiegato che al provvedimento del sindaco “manca (o comunque non è dimostrato inequivocabilmente) il presupposto fattuale su cui si fonda la decisione di revocare l’assessore, ovvero l’avvenuto suo passaggio alla compagine Lega-Salvini Premier. Ne consegue che la motivazione su cui poggia il provvedimento gravato è solo apparente, non essendo rinvenibili le effettive ragioni per le quali sarebbe venuta meno la fiducia, una volta accertato che il passaggio della ricorrente ad altro partito di fatto non c’è stato. Peraltro, nel provvedimento di revoca espressamente si riconosce la bontà dell’operato dell’assessore nell’espletamento del suo mandato”. Una sentenza - conclude Silenzi - che la dice lunga sulla superficialità con cui il sindaco ha agito, ma tanto paga Pantalone».

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