Le mareggiate non si fermano
Dito puntato sui lavori delle scogliere

Le mareggiate non si fermano Dito puntato sui lavori delle scogliere
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Martedì 7 Ottobre 2014, 11:13 - Ultimo aggiornamento: 11:39
PORTO SANT'ELPIDIO - Progetto sbagliato o lavori eseguiti in modo ridotto? Intanto la spiaggia diventa una trincea coi sacchi antimareggiate. Procedono spediti i lavori per proteggere gli chalet dalle mareggiate, nell'attesa di intervenire sulle scogliere. I sacchi sono stati posizionati allo chalet Pepe Nero, lungomare sud. Una prima fila fronte mare. L'intervento dovrebbe concludersi a metà ottobre. Il geometra del Comune Simone Principi segue i lavori.



Oggi pomeriggio, intanto, c'è l'incontro in municipio con i balneari e il referente dell'Università Politecnica delle Marche. Si parlerà dello studio eseguito dall'Ateneo per la difesa della costa. Progetto che riporterà la spiaggia a Porto Sant'Elpidio e sopperirà ai danni causati dal precedente intervento sulle scogliere eseguito nel 2006.



In merito a questo primo intervento abbiamo sentito il parere dell'ex dirigente del dipartimento Difesa della costa della Regione, l'ingegner Vincenzo Marzialetti. "Si è parlato tanto dell'opera di difesa della costa che sarebbe stata sbagliata - dice Marzialetti - ma prima di dire che un'opera è sbagliata, bisogna capire se è stata realizzata secondo progetto". Chiediamo all'ingegnere cosa prevedeva quel progetto e lui risponde: "Prevedeva una scogliera della lunghezza di 2.300 metri, di cui i primi 700 metri, quelli a sud, dovevano essere i più robusti". Durante i lavori, però, sarebbe accaduto l'esatto contrario rispetto a quanto progettato.

Cosa è accaduto? "E' accaduto che gli ultimi 700 metri di scogliere, quelli a sud, sono stati costruiti non della larghezza di dieci metri, come prevedeva il piano, ma di soli tre metri. Per qualcuno oggi è utile dire che il progetto era sbagliato, ma bisognerebbe dire che l'intervento era difforme dal progetto", spiega l'ingegnere. Un errore visibile online. Cercando su Google Maps l'area di interesse si vede, dal satellite, una fettuccia larga e scura nella parte a nord del litorale (dove l'opera è stata realizzata nella larghezza di dieci metri). A sud del litorale, invece, dove la larghezza è di tre metri si vede solo una riga sottile. Quella è la parte di costa in cui oggi si accusano i danni maggiori. Quella, secondo Marzialetti, "è la parte realizzata in maniera difforme dal progetto". In conclusione, "prima di dire che le scogliere non hanno funzionato, bisogna vedere se l'opera è stata realizzata secondo quanto era previsto nel progetto".





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