Porto San Giorgio, stop della Regione
per la Croce Azzurra. Pronto il ricorso

Porto San Giorgio, stop della Regione per la Croce Azzurra. Pronto il ricorso
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Domenica 11 Ottobre 2015, 20:49 - Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 09:20
​PORTO SAN GIORGIO - Un trambusto scuote il sistema delle pubbliche assistenze della provincia fermana, in un momento storico già molto difficile per le squadre dei volontari delle Croci che quotidianamente operano nel disagio per fronteggiare situazioni di emergenza. Da sabato mattina, infatti, la Croce Azzurra di Porto San Giorgio non ha più l'accreditamento da parte della Regione Marche, lasciapassare per poter essere funzionale e soddisfare i bisogni del territorio.

La sospensione, come ha annunciato la presidente Marisa Trobbiani, riguarda anche le assistenze di Sant'Elpidio a Mare e Francavilla d'Ete, e i motivi sarebbero da individuare in qualche inghippo burocratico che rischia di rendere notevolmente complicato il futuro dei soccorsi emergenziali e secondari nel Fermano.

"L'accreditamento ha una procedura complessa. Il precedente direttivo della Croce sangiorgese, nella persona dell'allora presidente Massimo Agostini, inviò con raccomandata datata 1 giugno 2015 un fascicolo di documenti alla Regione per richiedere il rinnovo dell'idoneità - la ricostruzione di Trobbiani -. Al nostro ingresso sapevamo che alcuni fogli relativi allo stato di impianti elettrici, idraulici e di riscaldamento della sede non erano in possesso della Croce Azzurra. Sono stati difficili da reperire, i tempi si sono dilungati ed è scattato questo fermo arrivato in data 10 ottobre (sabato, ndr)".

Un ostacolo quindi formale, se è vero che ambulanze e struttura dell'assistenza sangiorgese godono di assoluta conformità di legge.

"Stiamo vagliando tutto ciò che è stato spedito, verificando se ci sono fogli da integrare nell'ampio plico della documentazione nella speranza che si possa sbloccare la situazione al più presto. Ci stiamo attivando - continua Trobbiani - per chiedere un incontro con l'Anpas regionale ed, eventualmente, per inoltrare ricorso al Tar affinchè il procedimento a nostro carico venga sospeso". I cittadini possono comunque stare relativamente tranquilli, perché i servizi di assistenza saranno garantiti dalle Croci di Torre San Patrizio e Fermo, con la Croce Azzurra che, a dispetto di un danno economico rilevante, continuerà a mettere a disposizione i suoi volontari ed i suoi mezzi, pur non potendo momentaneamente far uso di rimborsi o assicurazioni. "I tempi di percorrenza non cambieranno, dato che le ambulanze partiranno dalla nostra sede di via Andrea Costa, a Porto San Giorgio. Non ci saremo però noi a coordinare il servizio che sino ad oggi ha visto in media ben trenta uscite al giorno coordinate dall'Asur più altre chiamate esterne a carattere privato - l'ultimo dato diffuso dalla presidente -. Il sindaco Loira? L'abbiamo avvertito noi sabato mattina, dall'Area Vasta non gli avevano comunicato nulla".

Non mostra preoccupazione invece il presidente della Croce Azzurra di Sant'Elpidio a Mare e Monte Urano Robin Basso. "Abbiamo avuto una riunione urgente nella giornata di sabato col direttore dell'Area vasta Licio Livini in cui ci è stato nuovamente sollecitato il trasferimento alla nuova sede in modo da liberare prima possibile i locali del presidio ospedaliero. Per noi l'unico vero problema da risolvere è questo e ci auguriamo di poter provvedere al più presto. Ci sono difficoltà economiche che non abbiamo mai nascosto, una situazione comune a quasi tutte le associazioni di pubblica assistenza. La nostra Croce Azzurra - conclude il presidente della pubblica assistenza elpidiense - continuerà a gestire i servizi di propria competenza autonomamente e a garantire gli interventi di emergenza come ha sempre fatto". Un terremoto, dunque, con diverse sfaccettature ma che mette in luce le difficoltà di un settore che fa leva sì sul volontariato ma ha molti obblighi da rispettare.

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