Croce Azzurra, nessun cedimento e risposta chiara: «Noi non ci muoviamo dalla sede»

Croce Azzurra, nessun cedimento e risposta chiara: «Noi non ci muoviamo dalla sede»
Croce Azzurra, nessun cedimento e risposta chiara: «Noi non ci muoviamo dalla sede»
di Giulia Sancricca
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Mercoledì 2 Febbraio 2022, 06:50

PORTO RECANATI  - È ancora braccio di ferro tra l’amministrazione Michelini e le Croci Azzurra e Bianca della città. L’oggetto del contendere è sempre la sede delle due associazioni sanitarie di via Argentina. Locali di proprietà comunale, concessi da tempo alla Croce Azzurra e nei quali adesso ha sede anche la seconda associazione nata da poco.

È scaduto lunedì scorso però, il termine entro il quale le due realtà di volontariato avrebbero dovuto riconsegnare al Comune le chiavi dello stabile, perché - come aveva scritto il sindaco Andrea Michelini in una nota - «la Croce Azzurra ha cessato la sua attività di pubblica assistenza e sono venute meno le condizioni giuridiche minime per poter godere dei locali». 


Il presidente dell’associazione, Michele Tetta, resta fermo invece sulla sua posizione. «Non abbiamo consegnato nulla e non lo faremo - dice - .

Noi da quel posto non ce ne andiamo. Potremo fare il trasloco solo quando avremo trovato un altro locale e saremo accreditati col servizio del 118. Per quest’ultimo - spiega - abbiamo già fatto la richiesta all’Asur (l’ente che può assegnare il servizio attualmente in capo alla Croce Gialla di Recanati, ndr). Per ottenere l’accreditamento ci servirebbero i locali di via Argentina per almeno due anni, poi li lasciamo tranquillamente per una sede definitiva. Questo quadro, per noi, era chiaro anche in passato, tanto che ne avevamo già parlato con l’amministrazione. Altre soluzioni non sono previste». 


Non la pensa così l’amministrazione che, invece, prima della scadenza del 31 gennaio, era intervenuta ribadendo che «la struttura in via Argentina è inserita nel piano delle alienazioni e sono arrivate delle manifestazioni di interesse all’acquisto che si stanno valutando. Inoltre - avevano scritto gli amministratori - si sta ragionando su altre possibili strade da percorrere, come un’altra destinazione d’uso o l’inserimento in un progetto di rigenerazione urbana. Se le chiavi non saranno riconsegnate, dopo la scadenza del termine può configurarsi una detenzione senza titolo». 


Proprio in merito alla possibilità di vendita, Tetta sostiene di aver «richiesto un accesso agli atti per conoscere quali proposte sono arrivate al Comune. Dal momento che non ci è stato mostrato nulla riteniamo che non ci siano».

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