PORTO SAN GIORGIO - Excelsior, c’è incertezza sul futuro dell’immobile in centro. La minoranza incalza sulla progettazione, per la quale manca solo qualche passaggio burocratico. Il sindaco Valerio Vesprini, per ora, temporeggia. Nel programma si è parlato molto di riqualificazione e di restituzione di spazi alla città. Altra cosa è occuparsi di progetti che non sono i suoi ma che come l’Excelsior stanno lì da anni in attesa del vento favorevole. L’iter era stato avviato l’anno scorso con la prima variante urbanistica, ma per il momento il progetto è rimasto dov’era. Se da una parte, in città c’è chi sostiene che prima di procedere, Vesprini e la sua maggioranza, per andare avanti vorrebbero prima riuscire a modificare il progetto al punto di potersene prendere il merito, dall’altra la nuova maggioranza sembra si sia ripromessa di avere un atteggiamento responsabile, per lo meno su tutti quei progetti che ha trovato pressoché ultimati.
L’impegno
L’assessore al Bilancio Alessandra Petracci ha voluto rassicurare la minoranza in consiglio comunale, dicendo che avrebbero portato avanti i progetti pregressi. Anche se non sembrerebbe, la maggioranza sa di avere un progetto di riqualificazione bell’e pronto per un immobile centrale e strategico che tutta la città ha atteso per troppo tempo. Sarebbe da ingenui buttare tutto all’aria, soprattutto alla luce di tutti gli anni che sono passati, dei contenziosi e degli accordi finali perseguiti. Al netto del fatto che sia stata la minoranza a sollevare il problema poiché se n’era già occupata, ora il pallino è di Vesprini e a breve dovrà ufficializzare l’idea che ha sull’immobile, poiché l’iter sarebbe solo da completare.
La posizione
Com’è certo che Vesprini, essendo stato all’interno della maggioranza della passata amministrazione, conosca bene la questione ma possa avere idee diverse in merito, sull’Excelsior così com’è stato su molte altre questioni. Ovvio che qualsiasi cosa possa essere rimessa in discussione ma senza mettere a rischio l’esito di un accordo che mancava da 40 anni. Quel che è certo è che ormai l’ex cinema non può più attendere.