Montegranaro non trova pace, Beverati attacca il sindaco: «Stop al bullismo contro i civici»

Montegranaro non trova pace, Beverati attacca il sindaco: «Stop al bullismo contro i civici»
Montegranaro non trova pace, Beverati attacca il sindaco: «Stop al bullismo contro i civici»
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Mercoledì 16 Dicembre 2020, 06:25

MONTEGRANARO -  «Ediana Mancini ha dimostrato, con l’attacco violento alla mia persona, la sua attitudine autoritaria e la totale incapacità di mediazione». Non si è fatta attendere la controreplica dell’ex assessore Giacomo Beverati alle esternazioni del sindaco, avvenute lunedì mattina in un’apposita conferenza stampa convocata nel merito della crisi di maggioranza.

«In quest’ultimo anno il suo comportamento fazioso, schiacciato sulla parte politica della coalizione, il Pd, ci ha mostrato una donna che al dialogo ha preferito la litigiosità interna.

Non è un caso che gli ex assessori Ubaldi e Puggioni si siamo dimessi e non condividano la sua ricostruzione partigiana del clima che negli ultimi mesi si è creato in giunta - proseguito Beverati -. Spendo poche parole sull’attacco personale, al limite dell’insulto, da parte della Mancini: frasi come “gravissimo insulto”, “sotto ricatto e minaccia da parte di un assessore” sono gravi e pesanti soprattutto se riferite per sentito dire. Offendono perché non dette in un momento di rabbia, ma meditate e diffuse sulla pagina social del Comune».

Beverati precisa: «Ricordo il riferimento, risalente all’estate: accanto a me c’erano Ubaldi e il segretario generale, poi giunse Perugini. C’è stato un alterco telefonico, ma non con lei che era assente, e se ho criticato con parole forti l’ho fatto su questioni politiche e amministrative, scagliandomi sulla sua scarsa attitudine al confronto e al rispetto dei ruoli, con tendenza autoritaria al limite della provocazione, a scavalcare gli assessori mettendoli difronte al fatto compiuto e ingenerando problemi di coordinamento con gli uffici».

L’ex membro di giunta mette sul piatto il personale consuntivo analitico. «La verità che adombra la Mancini è che non si è tollerato l’accordo della parte civica come se la cosa ledesse la sua autorità o l’egemonia del Pd. Non è un mistero che tale partito avesse fin dall’inizio preteso un assessore in più, e che più volte noi civici ci siamo sentiti dire, Perugini in testa, che le nostre componenti, cioè la mia e quella di Ubaldi, non potevano unirsi modificando gli equilibri interni».

Per Beverati «una maldestra operazione giocata sulle spalle di Montegranaro nella fase più delicata della storia recente, mirando a dividere la componente civica». Il congedo evidenzia una «situazione ormai logora, con noi assessori civici oggetto di vero e proprio bullismo politico, personalmente anche di pesanti sfottò e da ultimo Ubaldi, con il meschino mercanteggio sul nome del mio successore, ma i tempi di questa spallata sono stati, almeno per noi, inaspettati e improvvidi. Negli ultimi mesi il sindaco ci invitava a dimetterci e aggiungeva che, nel caso la maggioranza fosse mancata, si sarebbe ricandidata: non vorrei che questa pagina politica triste sia stata scritta sulla pelle dei montegranaresi per consentire alla Mancini di avere pieni poteri nel suo eventuale terzo mandato».

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