FERMO - Esplorare la base associativa per vedere se è possibile rimettere in piedi il sodalizio Ascoli-Fermo oppure se si dovrà procedere con lo scioglimento di Confindustria Centro Adriatico e tornare al passato. Questo il compito assegnato al comitato di reggenza formato dal collegio speciale dei probiviri federali di Confindustria nazionale.
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Valentino Fenni, del calzaturificio Dada di Grottammare, e presidente della sezione calzature di Confindustria Centro Adriatico fino alle dimissioni rassegnate lo scorso 16 aprile è stato nominato coordinatore e da ieri è il rappresentante legale dell’associazione.
Con questa decisione l’associazione manterrà la sua operatività ordinaria ma sarà praticamente ferma a livello di rappresentanza politica, nuovi progetti, proposte e pareri. Il suo ruolo è depotenziato in attesa di conoscere il proprio futuro. «In questi due mesi uno dei compiti che ci è stato assegnato è quello di effettuare approfondimenti e verifiche che consentano di capire quale sia la miglior soluzione per l’associazione, in modo da evitare ulteriori polemiche, uscite di aziende e danni d’immagine» conferma Fenni che prosegue: «Per questo, il nostro impegno è quello di ascoltare la base associativa. Al termine, invieremo le nostre osservazioni al collegio nazionale dei probiviri che prenderà la decisione più opportuna. Da oggi - prosegue l’imprenditore - inizia un percorso breve e intenso che noi componenti del Comitato cercheremo di svolgere al meglio con il solo interesse di tornare a essere un riferimento per tutti gli associati».
I probiviri nazionali hanno preso un’altra importante decisione: hanno annullato le decisioni prese dal Consiglio generale il 24 marzo e in particolare l’espulsione degli imprenditori Andrea Santori e Fabrizio Luciani. Una decisione che era nell’aria visto che lo stesso Landi, lo scorso 20 aprile, aveva già sospeso lo stesso verbale per «vizi procedurali e di notifica». Sarebbe priva di efficacia la proposta presentata da Simone Ferraioli e votata a maggioranza dall’ultimo consiglio generale che prevedeva la formazione di un comitato paritetico per la gestione dell’associazione. I probiviri non si sarebbero pronunciati sul contestato bonifico da 76.000 euro partito dal conto corrente Uif a favore di Centro Adriatico. Della spinosa vicenda se ne occuperà il comitato di reggenza. La questione va sistemata prima che arrivi in tribunale e assuma contorni diversi.