Confindustria, getta la spugna anche Valentino Fenni: «Troppa tensione sui calzaturieri»

Valentino Fenni
Valentino Fenni
di Massimiliano Viti
3 Minuti di Lettura
Sabato 17 Aprile 2021, 09:25

FERMO  - Valentino Fenni getta la spugna e annuncia le dimissioni dalla carica di presidente della sezione calzatura di Confindustria Centro Adriatico. L’ennesimo scossone per l’associazione arriva a pochi giorni dal Consiglio generale convocato per martedì prossimo alle ore 16,30.

LEGGI ANCHE:

Confindustria Centro Adriatico, la scissione è servita. L'Unione Industriali del Fermano alla resa dei conti

Alla seduta, che si svolgerà in modalità videoconferenza, sono stati invitati anche i 16 imprenditori dimissionari e i due espulsi, nel rispetto delle indicazioni arrivate dal collegio dei probiviri nazionale.


Proprio l’audizione dei probiviri sarà il punto centrale della serata.

Presumibilmente da Roma cercheranno prima di valutare la situazione per poi cercare la migliore soluzione ai dissidi interni che stanno divorando il sodalizio nato 4 anni fa dall’unione tra Confindustria Fermo e Ascoli Piceno. Una situazione che ha portato Valentino Fenni a rassegnare le dimissioni da presidente dei calzaturieri. Resta invece in carica quale vicepresidente di Assocalzaturifici. Fenni è esasperato da ciò che sta accadendo all’interno dell’associazione: «Non mi appartiene, per cui faccio un passo indietro - afferma l’imprenditore calzaturiero in una nota diffusa ieri -. Ho provato in più riunioni a mediare, a cercare di rendere meno dure decisioni prese dai vertici della mia associazione, arrivando anche a votare contro dei provvedimenti del presidente. Ma non è servito. È arrivato il momento di dire basta», afferma Fenni che ricorda come i calzaturieri rappresentino la parte più consistente delle aziende associate a Centro Adriatico.

Un aspetto che, sempre secondo Fenni, viene troppo spesso dimenticato o volutamente ignorato. «I calzaturieri non meritano tutto questo e soprattutto il disinteresse di questi ultimi tempi», insiste Fenni che guarda alla realtà dei fatti. La sua posizione è paragonabile a quella di un capitano che si volta indietro e vede il suo esercito prendere un’altra direzione, visto che diversi calzaturieri hanno deciso di lasciare Centro Adriatico, qualcuno pure il sistema confindustriale. «Alla luce di tutto ciò la mia permanenza ha ancora meno senso - puntualizza l’imprenditore alla guida del calzaturificio Dada di Grottammare -. Senza l’aiuto di Giampietro Melchiorri, il compito si era fatto più difficile e ora è diventato impossibile per questa tensione interna sfociata in atti difficili da comprendere, che non posso condividere».


«Da quando sono stato scelto - riprende - ho dato tempo, impegno, passione. Tutte cose tolte alla mia azienda e alla mia famiglia. Un lavoro che credo meriti rispetto, quello che per me è venuto meno dentro Centro Adriatico, diventata terra di scontro, quando doveva essere, come è stato fino all’autunno del 2020, uno spazio di costruzione di un futuro più forte del Sud delle Marche. Non so cosa accadrà ma di certo oggi penso che il mio compito sia finito. Se la situazione cambierà e gli associati lo vorranno, tornerò a disposizione. Intanto, dico no alle guerre interne e no a espulsioni che hanno avuto solo il fine di far scoppiare un sistema che funzionava».

© RIPRODUZIONE RISERVATA