Fermo, la Steat va a Girola: ora 61 nuovi mezzi e più corse degli autobus

La società in crescita, il punto con il presidente Ceroni: «I conti migliorano»

Fermo, la Steat va a Girola: ora 61 nuovi mezzi e più corse degli autobus
Fermo, la Steat va a Girola: ora 61 nuovi mezzi e più corse degli autobus
di Pierpaolo Pierleoni
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Domenica 7 Aprile 2024, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 15:38

FERMO Esercizio in attivo di 400mila euro, una nuova sede a Girola, con un terreno comprato a prezzi stracciati, 61 nuovi mezzi ad ammodernare la flotta, la Regione che incrementa il chilometraggio al Fermano. Il presidente Steat Remigio Ceroni promuove l’azienda di trasporto pubblico locale, presentando il bilancio 2023. «Risultati ottimi, che meritano il ringraziamento verso chi ha contribuito ad ottenerli – chiosa l’ex parlamentare –. Il Cda è solido e coeso, ci sarà qualche avvicendamento a breve (è dimissionaria la vicepresidente Gioia Giandomenico, ndr) ma continueremo a lavorare con lo stesso spirito. I conti migliorano, chiudiamo il 2023 con 12,1 milioni di fatturato e un attivo di 400mila euro rispetto ai meno 417mila del 2022. Nel 2024 sarà ancora meglio».

La scelta

Già acquistato il terreno per la nuova sede a Girola, nei pressi dello scatolificio Valtenna. «La proprietà ha fatto un regalo alla comunità, ce l’ha ceduta a soli 2,5 euro a metro quadrato.

Li ringrazio per la sensibilità. Ora ci vorrà tempo, servirà un investimento importante ma dobbiamo farci trovare pronti con i progetti se ci saranno opportunità di finanziamento. Quanto all’area Santa Lucia, valuteremo insieme al Comune che deciderà cosa fare una volta che ci saremo spostati. Speriamo di recuperare dai costi di un’operazione scellerata. Nel 2023 quell'acquisto ci è costato 260mila euro di interessi». Plaude, Ceroni, all’assessore regionale Goffredo Brandoni che siede al suo fianco: «Ha capito che il Fermano era penalizzato, ci ha assegnato 312mila chilometri in più di servizi. Abbiamo acquistato 61 nuovi mezzi a metano ed avremo una delle flotte più giovani d’Italia, età media 9 anni». Il trasporto pubblico, nota l’assessore Brandoni, ha una doppia anomalia. «A livello nazionale le Marche sono da anni ultime nel Fondo nazionale trasporti e per questo abbiamo negato l’intesa in sede di Conferenza delle regioni, ci stiamo battendo per avere quei 15-18 milioni in più che basterebbero, sono un’inezia su un fondo da 5 miliardi. Anomalia interna è quella di Fermo, con stanziamenti troppo bassi rispetto alle altre province e siamo intervenuti per correggerla».

L’elogio

Complimenti a Ceroni da tutti gli amministratori. Per il presidente della Provincia di Fermo Michele Ortenzi «si è rimessa la chiesa al centro del villaggio, la Steat è tornata ad occuparsi di quello che deve fare, il trasporto pubblico, non le feste né i parchi». Il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro plaude «per l’acquisto di nuovi mezzi, una gratificazione e un gesto di rispetto per il lavoro dei conducenti. Ceroni si sta dedicando completamente alla Steat». Il consigliere regionale Marco Marinangeli nota che «l’attenzione della Regione alle istanze del Fermano è il fatto nuovo», fa eco il collega Andrea Putzu: «Sono arrivati per il trasporto pubblico del territorio fondi che non avevamo ottenuto quando c’era un assessore del Fermano». In collegamento telefonico, il governatore Francesco Acquaroli promette «investimenti per dare più opportunità al servizio pubblico. Le Marche sono state a lungo penalizzate nella ripartizione dei fondi, ci stiamo battendo per il riequilibrio». Anche il viceprefetto Alessandra De Notaristefani Di Vastogirardi si congratula, auspicando maggiori risorse al Fermano anche su sanità e forze dell’ordine, mentre il presidente della Trasfer, Adolfo Virgili, spera che «si sanino anche le sproporzioni sui corrispettivi, i nostri chilometri sono i meno pagati della Regione».

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