Calzature, per i fermani prima fiera dell'estate: la Cina continua a crescere. Ma è allarme per il calo tedesco

Calzature, per i fermani prima fiera dell'estate: la Cina continua a crescere. Ma è allarme per il calo tedesco
di Massimiliano Viti
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Giovedì 22 Giugno 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 18:34

FERMO - Le note liete sono il ritorno dell’Asia e il buon andamento del mercato del Nord America. Preoccupano la situazione tedesca e le ridotte vendite dello scorso inverno. Sono le indicazioni principali arrivate dall’edizione numero 99 di Expo Riva Schuh & Gardabags che si è chiusa martedì 20 giugno a Riva del Garda. Con il sold out della superficie espositiva, l’evento ha registrato quasi 9.000 presenze, +12,5% rispetto a giugno 2022. Di queste 9.000 presenze, l’80% proveniva dell’Europa e il 20% extra Ue.

Le percentuali

A livello di nazionalità ci sono la Spagna con il +35%, la Germania con il +9% e l’Italia con il -7%.

I visitatori sono arrivati a Riva del Garda da 103 Paesi. È tornata la Cina. Che non ha portato solo 250 aziende espositrici (lo stesso numero delle italiane), ma anche un buon numero di visitatori. Piuttosto soddisfatte le aziende fermane che vi hanno preso parte. Raffaele Cainazzo, responsabile commerciale Center Group Renzi, ha ricevuto nello stand visitatori provenienti da Germania, Francia e Italia. «La nota lieta è sicuramente il ritorno dell’Asia. In particolare della Cina che dalla pandemia e fino all’edizione di gennaio compresa aveva delle restrizioni sui viaggi» osserva lo stesso Cainazzo. L’azienda occupa 40 persone nella sede di Casette d’Ete, 1.500 dipendenti in India e 500 in Romania dove, con stabilimenti di proprietà, effettua la produzione delle calzature. I clienti appartengono alla grande distribuzione organizzata che fanno del prezzo una importante leva di competitività. «In un contesto inflazionistico che produce aumenti dei costi dei materiali è importante riuscire a sviluppare un prodotto il cui prezzo finale riesce a soddisfare le richieste della clientela. Per cui spesso bisogna agire sui vari componenti della calzatura per poter rientrare nelle fasce di prezzo richieste» afferma Lorenzo Renzi, titolare dell’azienda. Che sull’andamento del mercato si esprime così: «Lo scorso inverno, le vendite negli store non sono andate bene. Questo vuol dire meno incassi e più rimanenze. Una situazione che finisce per ripercuotersi per due stagioni successive, determinando ordini contenuti per la stagione estiva per gli aspetti finanziari. Ma anche per la stagione invernale successiva per via degli stock presenti nei magazzini dei clienti».

La contingenza

Il rialzo dei tassi di interesse, i capricci del clima (caldo in inverno e piovoso a primavera), la guerra e l’inflazione sono altri elementi che compongono un ambiente economico non favorevole. «Noi realizziamo quelli che vengono chiamati prodotti per necessità. Vengono acquistati quando occorrono. I nostri clienti sono gli impiegati e gli operai che con l’aumento delle rate del mutuo hanno meno soldi per comprarsi un paio di scarpe» afferma Renzi, il quale sostiene come il mercato italiano, dalla pandemia ad oggi, sia stato quello che si è comportato meglio. Sulla stessa linea il bilancio di Expo Riva Schuh tracciato da Samuele Camerlengo del calzaturificio Lorenzi di Fermo. «Expo Riva Schuh è il primo appuntamento per la vendita delle scarpe per la stagione estiva. I presupposti non sono bellissimi. Vedo il mercato tedesco in difficoltà e in generale gli acquisti sono limitati perché le vendite della scorsa stagione invernale sono state ridotte. Però dobbiamo dire che ho visto in fiera una maggiore vivacità dei buyer del Nord America e in generale c’è stato movimento. La nostra azienda è riuscita a prendere qualche nuovo cliente e nuovi contatti».

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