Fermo, bolletta raddoppiata. Arriva la pronuncia: condannata una società

Fermo, bolletta raddoppiata: condannata società
Fermo, bolletta raddoppiata: condannata società
di Serena Murri
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Martedì 25 Ottobre 2022, 03:15

FERMO Lo studio legale Massucci Sebastiani ha vinto il ricorso contro una compagnia di fornitura dell’energia elettrica. Sono in molti, a ricevere telefonate non richieste che promuovono offerte, soprattutto -dato il periodo- nel campo energetico ma non tutte le offerte del libero mercato sono vantaggiose e a volte il furbetto si nasconde dietro l’angolo. Lo studio Legale Massucci- Sebastiani di Fermo ha vinto una causa dinanzi al giudice di pace, patrocinata in favore di un proprio assistito che in qualità di consumatore, aveva citato in giudizio la propria compagnia di fornitura dell’energia elettrica. Una vittoria che potrebbe diventare un precedente.

La trappola

Il consumatore è stato vittima di una serie di condotte ingannevoli e poco trasparenti da parte della stessa compagnia, sia nella fase di stipula del contratto, sia nell’applicazione delle tariffe energetiche. La società non ottemperava, come purtroppo avviene nella prassi, a tutti gli obblighi previsti a carico delle società di energia, in caso di stipula dei contratti a distanza, obblighi che devono essere adempiuti nel rispetto della debolezza contrattuale del consumatore.

Non solo, la stessa società finiva per applicare una tariffa addirittura raddoppiata rispetto a quella proposta telefonicamente. Il consumatore, resosi conto di tutto ciò, alla luce delle aggressive insistenze effettuate dalla società circa i pagamenti (in realtà non dovuti), si è affidato alla difesa degli avvocati Elena Massucci e Luca Sebastiani.

Il contratto

All’esito del giudizio, il giudice di pace ha affermato l’insussistenza del rapporto contrattuale, data la mancanza di alcune condotte necessarie secondo il codice del consumatore per il suo perfezionamento (ad esempio mancata ricezione della copia del contratto in seguito alla telefonata contenente tutte le condizioni contrattuali applicate). Il magistrato onorario ha affermato, inoltre, che la società aveva agito con pratiche commerciali sleali, scorrette e contrarie alla buona fede, pertanto ha accolto la domanda del consumatore annullando il contratto, dichiarando non dovuti i pagamenti sino ad allora maturati e condannato la società sia al pagamento delle spese legali che al versamento di un congruo indennizzo per i danni provocati al consumatore.

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