Bolletta della luce da 260mila euro per un negozio di 15 metri quadri. L'ira del gioielliere: «Non pago, è inaccettabile»

Il consumo stimato per due mesi nella gioielleria di piazza San Marco a Venezia è di un milione di kilowattora

Bolletta della luce da 260mila euro per un negozio di 15 metri quadri. L'ira del gioielliere: «Non pago, è inaccettabile»
Bolletta della luce da 260mila euro per un negozio di 15 metri quadri. L'ira del gioielliere: «Non pago, è inaccettabile»
di Redazione web
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Mercoledì 6 Marzo 2024, 11:02

Una bolletta per l'energia elettrica monster da oltre 260mila euro per il consumo di due mesi. Questo l'addebito che si è visto recapitare il titolare di una gioielleria in piazza San Marco a Venezia, un importo calcolato sul consumo di un milione di kilowattora che considera sproporzionato considerando le dimensioni del suo negozio, appena quindici metri quadrati, e l'utilizzo contenuto di energia elettrica, limitato a illuminazione di base e a un piccolo scaldabagno attivo solo nei mesi invernali.

Il mercato libero

Il problema, ha denunciato il commerciante al Corriere della Sera, ha avuto origine la scorsa estate, quando il passaggio al mercato libero ha portato alla transizione della fornitura energetica della gioielleria al gruppo Hera, senza la stipula di un contratto iniziale.

Da quel momento, le bollette hanno subito un'impennata: da una spesa stabile di circa 350 euro al mese con Enel, si è passati a fatture superiori ai mille euro mensili, stabilizzandosi poi attorno agli 800 euro. Gianmaria Tiozzo, di fronte a queste cifre inaspettatamente elevate, ha cercato spiegazioni dal gruppo Hera, ricevendo come giustificazione dei "consumi stimati" che non riflettevano la realtà del suo effettivo utilizzo energetico. Nonostante le autoletture regolarmente inviate, le statistiche di zona ritenevano i suoi consumi troppo bassi, respingendo così le sue segnalazioni senza fornire ulteriori dettagli.

La maxi bolletta

Il culmine di questa situazione è stato raggiunto con l'emissione di una bolletta di 262.348 euro per i mesi di luglio e agosto 2023, un importo che il gioielliere rifiuta categoricamente di pagare, considerando già saldate le fatture di quei mesi con importi nettamente inferiori. «Cifra che dovrei corrispondere entro il 12 marzo e non intendo assolutamente versare – afferma Tiozzo -. Ho già pagato per luglio una fattura da 1.262 euro, e per agosto un’altra da 1.324 euro. È inaccettabile una simile richiesta che attribuisce alla mia attività un dispendio energetico smisurato e surreale».

Deciso a non arrendersi di fronte a quella che ritiene una richiesta ingiustificata e surreale, Tiozzo ha intrapreso una battaglia legale consultando un avvocato e un'associazione consumatori esperta in "bollette pazze". 

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