Fermo, calvario infinito sull'A14, l'autostrada è una trappola: «Subito l'arretramento e stop ai pedaggi»

Fermo, calvario infinito sull'A14, l'autostrada è una trappola: «Subito l'arretramento e stop ai pedaggi»
Fermo, calvario infinito sull'A14, l'autostrada è una trappola: «Subito l'arretramento e stop ai pedaggi»
di Francesca Pasquali
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Martedì 30 Giugno 2020, 03:45

FERMO - Arretramento e, subito, via il pedaggio nelle tratte con i viadotti sequestrati. Ritira fuori un vecchio cavallo di battaglia, Stefano Violoni. Il presidente dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) di Fermo rompe il silenzio e presenta la sua ricetta per l’A14. Dice di parlare a nome dei colleghi, dell’Ance ascolano e degli industriali in generale.

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«Perché – spiega – a risentire dei disagi è tutto il mondo produttivo». Lo scorso è stato l’ennesimo fine settimana di passione in autostrada. Ma, ormai, distinguere tra weekend e giorni feriali non ha più senso. Le code ci sono sempre, la mattina, come la sera. Il lunedì, come la domenica. Il giorno peggiore è il venerdì. Quello scorso, a un certo punto, c’erano otto chilometri di fila tra Pedaso e San Benedetto e la Statale era nel caos con i semafori lampeggianti.
 
Nessuna novità
Il sud delle Marche non ne può più e di novità all’orizzonte non se ne vedono. Una settimana fa, Autostrade per l’Italia ha spedito al Mit i progetti definitivi dei viadotti Vallescura (tra Fermo e Porto San Giorgio) e Santa Giuliana (Massignano), necessari per chiedere il dissequestro alla Procura di Avellino. Il Ministero delle infrastrutture aveva promesso di valutarli entro 48 ore, ma a ieri tutto taceva. Bloccato al Mit anche il progetto esecutivo del viadotto Campofilone. 
I primi vacanzieri
Morale della favola: in autostrada non è cambiato niente. Anzi, il traffico si è fatto più intenso per via dei primi vacanzieri. «C’è una concessione nazionale data a una società privata che fa pagare un servizio che in realtà non eroga. Perciò l’A14 è interesse di tutti i cittadini ed è la politica nazionale che deve dare una soluzione normativa e strategica», dice Violoni. In questi giorni frenetici di inizio estate, le chat degli industriali sono bollenti. Per far sentire la propria voce, non escludono «qualche azione eclatante». «Oggi dobbiamo risolvere un problema imminente – spiega il presidente degli edili –, quello delle code. Un problema che risolvi solo accelerando sugli interventi o facendo in modo di poter almeno transitare su due corsie. Ma, parallelamente, va fatta una strategia di lungo periodo». Terza corsia o arretramento? Il dibattito va avanti da anni, senza mai approdare a niente di concreto. Se la Regione propende per la prima opzione, considerata meno impattante, tanto da provare a inserirla tra i megainterventi dell’area di crisi complessa, gli industriali sposano la seconda. Che, per loro, andrebbe di pari passo con l’arretramento della ferrovia. «Sarebbe più impattante una terza corsia sull’attuale A14 o l’arretramento dell’A14, declassando l’attuale a tangenziale di servizio per le uscite autostradali? Sarebbe più impattante, economicamente, l’impossibilità di avere un’alta velocità sull’attuale tracciato ferroviario o l’alta velocità arretrata insieme all’A14?», si domanda Violoni. Sulle risposte non ha dubbi. 
Solo discorsi
La politica, invece, parecchi. Discorsi futuribili, ma il problema è adesso. Per questo, «non far pagare il pedaggio sulla tratta è il minimo che Autostrade possa fare.

Il governo dovrebbe puntare i piedi per questo», incalza il presidente dell’Ance. Intanto, entro luglio dovrebbero terminare i lavori nelle gallerie. Il 15 è la deadline per il termine della prima fase delle ispezioni approfondite (la seconda dovrebbe partire dopo l’estate), il 21 quella per le misure compensative per gli impianti antincendio.

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