Spiagge libere agli chalet? Il sindaco frena: «Soltanto una parte. E decide il Demanio se a pagamento»

Porto San Giorgio, spiagge libere agli chalet? Il sindaco frena: «Soltanto una parte. E decide il Demanio se a pagamento»
Porto San Giorgio, spiagge libere agli chalet? Il sindaco frena: «Soltanto una parte. E decide il Demanio se a pagamento»
di Serena Murri
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Martedì 19 Maggio 2020, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 23:05

PORTO SAN GIORGIO - Nodo spiagge libere. Se da sempre sulle spiagge non attrezzate vigeva la deregulation, fra teli da mare e ombrelloni sparsi qua e la, da quest’anno le cose cambieranno e sarà necessario essere più rigorosi anche recandosi sulle spiagge libere che dovranno essere controllate e regolamentate come quelle degli stabilimenti balneari. 

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In fatto di gestione delle spiagge libere la palla passa per forza di cose al Comune che la gestisce per conto del Demanio. Il sindaco Nicola Loira che al fine del distanziamento sociale richiesto nel rispetto delle misure anti Covid, si sta già spendendo per concedere più spazio, sia offrendo maggiore suolo pubblico per le attività commerciali sia chiudendo il lungomare al traffico nei weekend, è cauto sulla questione spiagge libere. «Sarei per darne una parte ai concessionari -ha dichiarato - nella misura in cui non venga pregiudicata la fruizione delle stesse da parte dei bagnanti. Però -ha fatto notare il primo cittadino- non tutte le spiagge libere sono uguali e non tutti gli stabilimenti balneari hanno spiagge libere vicino, molti di loro non hanno spiagge libere a fianco. A decidere cosa fare è il Demanio. È il Demanio che decide se far pagare».
 
«Ma il problema principale dei comuni sono le percentuali di spiagge libere che devono corrispondere al 25% dell’intero arenile, noi siamo sotto a quella percentuale, dovremmo essere intorno al 24%. Rinunciare alle spiagge libere potrebbe rappresentare un problema e considerato che non tutti ne hanno una vicino, c’è il rischio di fare discriminazioni fra un concessionario e l’altro» ha sottolineato. 

L’intento resta quello di andare incontro ai concessionari. «Rimaniamo disponibili a concedere spazi ai concessionari -ha ribadito Loira- ma il Comune non può decidere il prezzo della spiaggia perché non è nostra. Le indicazioni da parte degli operatori ci sono. Decideremo una volta sentito il Demanio». La principale difficoltà sta nel fatto che fino ad ora non si erano presentate situazioni di questo tipo, e quindi non si sa bene come comportarsi. Essendo la gestione delle spiagge affidata al Comune, si pone il problema che in quel tratto di spiaggia qualcuno dovrà supervisionare il rispetto delle regole. L’assessore al Demanio, Massimo Silvestrini, ha fatto sapere: «Valgono le stesse distanze previste per le altre spiagge attrezzate e lo spazio di 10 metri quadrati per ogni ombrellone, oltre all’installazione di tutta la cartellonistica. Ma poi chi controlla? Un altro problema è quello della necessità di sanificare le docce tutti i giorni, sarebbe un altro aspetto da attenzionare. Vedremo come si comporteranno anche gli altri comuni più grandi». 

La questione spiagge libere sarà dunque un altro argomento controverso di questa stagione. «Un po’ di disponibilità di arenile in più non guasterebbe -ha affermato Gianni Biondi, titolare dello chalet Bounty- quest’anno saremo costretti a mettere qualche ombrellone in meno perché sono aumentate le distanze. Se riuscirò a mettere qualche ombrellone in più benvenga.

Questo farebbe comodo a tutti».

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